Inter-American Drug Abuse Control Commission: strategie comuni di intervento
Inter-American Drug Abuse Control Commission: strategie comuni di intervento
Dal 1980 ad oggi il crescere della criminalità dedita al narcotraffico, la diffusione delle sostanze stupefacenti e il
proliferare di nuove molecole che arricchiscono sempre più l'offerta di nuove droghe ha generato viva preoccupazione nelle
autorità europee. Apprensione che ha originato una pronta e decisa reazione a contrasto del fenomeno, in tutte i suoi ambiti
e per tutte le sue sfaccettature. Difatti, negli ultimi due decenni gli osservatori nazionale sulle droghe dei vari paesi del
vecchio continente non hanno segnato il passo di fronte al dilagare del problema; anzi in ottemperanza alle indicazioni di
Bruxelles e Lisbona hanno notevolmente migliorato i sistemi regionali di monitoraggio degli stupefacenti, sviluppando ottimi
sistemi di "early detection" all'interno dell'Unione Europea. Inizialmente, sia per l'attivazione che per l'operatività dei
"Focal Point" non vi era alcun quadro di riferimento organico. Gli osservatori, infatti, sono nati ed hanno lavorato con
flebile coordinamento ed alcuni errori (tenendo conto dei diversi contesti nazionali e delle risorse disponibile). Guardando
indietro a questo lungo processo, è emersa la necessità di formalizzare le esperienze sul campo, fissando alcuni concetti
chiave (in termini di strategie e management) validi a prescindere dal paese o dalla regione. Il concetto è trattato
ampiamente in un nuovo volume pubblicato congiuntamente dall'EMCDDA | European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction
e la Inter-American Drug Abuse Control Commission of the Organization of American States (CICAD-OAS), dove si descrive in
modo chiaro e circostanziato i fondamentali dei processi operativi e dei fattori strategici che sono comuni a tutti gli
osservatori nazionali sulla droga.