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International Pharmaceutical Federation: attenzione al consumo di farmaci nei minori

cufrad news alcologia International Pharmaceutical Federation: attenzione al consumo di farmaci nei minori

Pochi i medicinali davvero a misura di bambini e ragazzi


Bambini e adolescenti prendono farmaci, eccome: secondo un'indagine presentata all'ultimo congresso dell'International Pharmaceutical Federation, dal 35 al 45% degli under 18 ha preso almeno una volta un antidolorifico per il mal di testa, uno su tre una volta al mese ricorre a un medicinale per combattere il mal di stomaco, il 6% ha usato farmaci per il sonno. Il guaio è che in età pediatrica, come da anziani, il rischio di effetti collaterali cresce: perché il metabolismo non è quello di un adulto e anche perché gran parte dei medicinali purtroppo non ha ancora indicazioni precise per l'uso nei bambini.

PEDIATRI - «Per fortuna cinque anni fa l'Unione Europea ha obbligato le aziende farmaceutiche a studiare i loro prodotti su adulti e bambini prima di immetterli in commercio: da allora la sensibilità sul tema è cresciuta, basti pensare che si sono approvati oltre mille piani di sviluppo di medicinali per l'età pediatrica. È finito, insomma, il tempo in cui si pensava a torto che per curare un bimbo bastasse dimezzare la dose dell'adulto — interviene Adriana Ceci, membro del Comitato Pediatrico dell'European Medicines Agency —. Avremo perciò presto indicazioni molto più certe sull'uso dei farmaci nei bimbi, per adesso è importante affidarsi ai pediatri e alla loro esperienza. La prima raccomandazione per i genitori è leggere i foglietti illustrativi, perché spesso i farmaci "fanno male" perché sono usati male. Quando in farmacovigilanza si è esaminato il caso delle segnalazioni di eventi avversi da decongestionanti, ad esempio, si è visto che l'80% degli incidenti era dovuto a un impiego diverso da quello riportato nel "bugiardino": ad esempio, l’utilizzo del prodotto al di sotto dei tre anni, nonostante fosse scritto a chiare lettere che ciò non doveva esser fatto».

GIUSTA DOSE - Insomma, molti problemi si potrebbero evitare: basta ad esempio controllare che il bimbo non stia assumendo due medicinali con gli stessi principi attivi (capita spesso) per evitare i sovradosaggi, oppure chiedere consiglio al medico se si hanno dubbi su posologia o modalità di somministrazione. Il cucchiaino di sciroppo, per dire, è foriero di sbagli: una ricerca di qualche tempo fa ha dimostrato che è difficilissimo azzeccare la dose se non ci si aiuta con un misurino graduato. «Oggi nelle confezioni si trovano strumenti graduati, ma esistono ancora molti farmaci privi di formulazioni adatte all'uso pediatrico in cui sbagliare è ancora più probabile: dare mezza o tre quarti di pillola è effettivamente un'impresa — osserva Ceci —. Bisogna perciò fare molta attenzione, soprattutto nei bambini piccoli: il basso peso fa sì che oscillazioni minime delle dosi possano avere effetti indesiderati maggiori, inoltre al di sotto dei due anni il livello di maturazione degli organi che metabolizzano i farmaci, come i reni o il fegato, o che ne sono il bersaglio, come il cervello, è incompleta e richiede cautele supplementari. Infine, un consiglio a tutte le mamme: non pretendete un farmaco a tutti i costi per curare i vostri figli. Gli antitosse, ad esempio, non andrebbero dati ai bimbi piccoli: è molto più opportuno indagare le cause di una tosse che non si risolve da sé che tentare di "zittire" il problema con uno sciroppo».

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)