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Internet: rischio dipendenza giovanile

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Internet: rischio dipendenza giovanile

Secondo un recente comunicato ufficiale in svizzera gli adolescenti e i giovani adulti trascorrerebbero il loro tempo su internet per almeno 2 ore al giorno, mentre sarebbe solamente una minoranza ad assumere comportamenti problematici trascorrendo tempi eccessivi davanti al computer. Questo dato, sicuramente positivo, è quanto risulta da un rapporto del Consiglio federale in risposta ai postulati Forster-Vannini e Schmid-Federer sul potenziale di pericolosità di Internet e dei giochi in rete

Che i giovani siano delle facili prede delle nuove tecnologie è un dato certo. Sono migliaia nel mondo i giovani che fanno di internet un uso scorretto. La tecnologia e i giovani vanno a braccetto, non solo gli adolescenti sono i maggiori consumatori, veri e propri divoratori di qualsiasi innovazione, alimentando fortemente il mercato delle tecnologie, ma ne sono anche i migliori fruitori, ovvero è la categoria che trascorre più tempo utilizzando usando i prodotti tecnologici di nuova generazione. Negli ultimi tempi internet ha rivelato in questo senso un nuovo tipo di problema sociale che investe in maniera specifica i giovani che ne farebbero un uso smodato, tanto da risultare eccessivo e problematico. Non pochi sono i stati i giovani che hanno accusato problemi di dipendenza da internet, con cui tralasciano il mondo reale, la vita di tutti i giorni e perfino le funzioni vitali (come mangiare e dormire), a favore della vita sulla rete. Si tratta di un comportamento scorretto e problematico del mezzo che comporta non pochi e seri disagi fisici e psichici visto che la perdita del controllo sul tempo trascorso in rete ha un effetto sull'alimentazione, sull'attività fisica e sul ritmo del sonno, e che le ore trascorse seduti davanti allo schermo possono portare a una riduzione della muscolatura e a disturbi alla schiena dovuti all'assunzione di posizioni scorrette. Le persone che fanno un uso eccessivo di internet tendono a consumare maggiormente sostanze che generano dipendenza e rispetto alla media della popolazione soffrono più spesso di problemi psichici, come ansie, depressioni o DDAI (disturbo da deficit di attenzione e iperattività). Anche i giovani e gli adolescenti svizzeri sono stati conquistati dal mondo di internet, ma per fortuna, risulta da un recente rapporto del Consiglio federale, che il dato non è per niente allarmante: durante la settimana trascorrono in media circa due ore al giorno su internet e nei giorni di libero anche tre ore. Ma il tempo consacrato alla rete varia fortemente: per alcuni si tratta di pochi minuti, altri invece navigano sul web per diverse ore. Comunque, la grande maggioranza degli adolescenti e dei giovani adulti trascorre un tempo ragionevole in rete. Solo nel 2,3 % di essi si riscontra un comportamento problematico. Nel rapporto, inoltre, viene spiegato come è possibile prevenire l'uso scorretto della rete suddividendo le misure possibili in 4 fasi: 1. prevenzione primaria (misure da adottare prima che si sviluppi la dipendenza), mediante la quale vengono rafforzate le risorse personali (p. es. la tolleranza alla frustrazione) e la competenza mediale; 2. identificazione precoce di bambini e adolescenti a rischio; 3. valutazione del rischio per poter avviare senza indugio, in caso di problemi, la fase 4. (intervento) e le necessarie misure di sostegno.

Per quanto concerne la prevenzione dell'abuso di Internet, il Consiglio federale reputa molto importante promuovere le competenze mediali e consolidare l'identificazione e l'intervento precoci. Mentre la prima misura compete all'Ufficio federale delle assicurazioni sociali per mezzo del programma nazionale Protezione della gioventù dai rischi dei media e competenze mediali, l'identificazione e l'intervento precoci sono parte integrante del terzo pacchetto di misure inteso a ridurre i problemi legati alle droghe.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)