Interrogato il presunto colpevole dell'omicidio di Lucie
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Il 25enne, in carcere per l'omicidio di Lucie Trezzini, è stato portato all'istituto di medicina legale per trovare tracce e ferite sul corpo. Il presunto omicida di Lucie, la ragazza alla pari di 16 anni scomparsa mercoledì da Pfäffikon (SZ) e trovata morta domenica sera a Rieden (AG), è stato sottoposto dalla polizia cantonale argoviese a un primo breve interrogatorio. Lo svizzero di 25 anni si era consegnato ieri alla polizia comunale di Zurigo. Dopo l'arresto il giovane è stato portato direttamente all'istituto di medicina legale di Berna per cercare eventuali ferite e tracce sul suo corpo, ha dichiarato oggi all'ATS il portavoce Rudolf Woodtli. Nel frattempo è stato posto in detenzione preventiva ad Aarau. La polizia scientifica sta ancora effettuando rilevamenti sul luogo in cui è stato trovato il corpo dell'adolescente friburghese, l'appartamento del 25enne. Ci vorrà ancora del tempo, ha sottolineato Woodtli. Intanto l'altro arrestato, uno svizzero di 18 anni della regione di Baden (AG) che conosce il presunto omicida ma non sarebbe coinvolto nel dramma, si trova sempre in detenzione preventiva. Era stato chiamato dal 25enne con il telefonino della vittima. Nel frattempo si è saputo di più sul passato del presunto omicida, pregiudicato: stando a quanto riportato ieri sera dalla trasmissione "10 vor 10" della televisione svizzerotedesca SF, nel maggio 2003 egli aggredì brutalmente un'ex collega di lavoro sotto l'influsso di alcool e droghe. Allora la clinica psichiatrica di Königsfelden (AG) effettuò una perizia. Nel 2004 il 25enne fu condannato dal Tribunale distrettuale di Bremgarten (AG). In un'e-mail inviata a "10 vor 10", di cui anche l'ATS ha una copia, l'allora presidente della corte Peter Thurnheer conferma che "nel quadro delle indagini preliminari contro l'allora 20enne è stato anche chiarito se si rendesse necessario un internamento".Gli esperti diedero parere negativo. Renato Rossi, direttore della casa di educazione al lavoro Arxhof, nel canton Basilea Campagna, in cui era stato rinchiuso il giovane, ha sostenuto nel servizio che dopo quattro anni passati nell'istituto "vi fossero buoni motivi di sperare che una cosa simile non sarebbe mai più successa".Tuttavia il suo rilascio, avvenuto nell'agosto scorso, fu sottoposto a condizioni, in particolare in relazione alla sua dipendenza visto che il delitto era avvenuto sotto l'influsso di alcool e droghe. Stando a quanto indicato da un rappresentante delle autorità a "10 vor 10", il giovane ha seguito una terapia.