Interventi di prevenzione per l'abuso di alcol nei giovani: una revisione sistematica
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Interventi universali multicomponenti per l'abuso di alcol nei giovani: una revisione sistematica
Paola Capra, Dors
Contesto
L'Unione Europea è l'area geografica che annovera i più forti bevitori del mondo, con 11 litri di alcol bevuti da un individuo adulto ogni
anno: un morto ogni quattro fra i giovani maschi di età 15 - 29 anni e un morto ogni dieci fra le giovani donne sono correlati all'abuso di
alcol. In riferimento all' impatto globale dell'abuso di alcol, in termini di mortalità e di malattia i giovani sono perciò responsabili per
un'alta proporzione, con una mortalità per eccesso alcolico che supera il 25% nei maschi e il 10% nelle femmine. Da non trascurare il danno
sociale che l'abuso di alcol provoca nella fascia giovanile: sebbene non esistano dati completi circa un terzo di un milione (il 6%) di
studenti fra i 15 e 16 anni nell'Unione Europea riferiscono coinvolgimenti in risse e 200.000 sesso non protetto per abuso di alcol.
Fra i giovani più precoce è l'età in cui si inizia a bere, maggiore la probabilità di episodi di binge e di problemi alcol correlati; inoltre
esistono evidenze scientifiche che un consumo precoce può causare problemi e ritardi nello sviluppo neurologico.
La prevenzione universale
Parlare di prevenzione universale e selettiva è un modo alternativo per esprimere i concetti di prevenzione primaria e secondaria.
Le strategie di prevenzione universale si indirizzano a tutta la popolazione nell'ambito di un particolare setting (scuola, famiglia,
comunità): lo scopo della prevenzione universale è scoprire o ritardare l'insorgere di un problema, fornendo a tutti gli individui le
informazioni e le competenze necessarie per prevenire il problema. I programmi di prevenzione universale sono destinati a gruppi numerosi ed eterogenei dal punto di vista dei fattori di rischio, che non hanno ricevuto alcuno screening iniziale e che condividono lo stesso rischio generale, sebbene il rischio sia distribuito in modo diverso tra individui e sottogruppi.
Gli interventi di prevenzione universale sono da preferire agli interventi di prevenzione selettiva, già indirizzati ad una popolazione
specifica (gruppo a rischio), quando il fattore di rischio di un problema non è facile da identificare, è diffuso nella popolazione e non è
un obiettivo facilmente raggiungibile da un intervento. Un'altra indicazione che guida la scelta di un intervento di prevenzione universale è
la presenza dell'effetto paradosso: in una popolazione i maggiori problemi si presentano tra gli individui che hanno livelli di rischio più
bassi piuttosto che in chi ha livelli di rischio più elevati: numerosi studi indicano che l'effetto paradosso è rilevante nel bere fra i
giovani.
I programmi multicomponenti di prevenzione universale sono da intendersi come azioni preventive erogate in più setting, per esempio scuola e famiglia, associando un intervento scolastico curriculare ad uno indirizzato ai genitori (più componenti).
Interventi school-based
La prevenzione universale nel setting scolastico si può configurare come educazione per sensibilizzare rispetto all'uso dell'alcol,
acquisizione di abilità sociali e di resistenza alla pressione dei pari, risposta normativa, sviluppo di alcune norme di comportamento e di
legami positivi con i pari: i programmi possono essere erogati a livello di scuola, come lezioni inserite nel curriculum o nel contesto di
una singola classe come programmi per la gestione dei comportamenti.
Le finalità dei programmi preventivi universali school-based sono: lo sviluppo di capacità decisionali negli adolescenti, sia alimentando la
consapevolezza sui danni alcol correlati, sia con interventi curriculari fondati sullo sviluppo delle abilità necessarie a resistere alle
influenze sociali (per esempio la pressione dei pari). Altri interventi scolastici invece forniscono delle gratificazioni per l'attuazione di
comportamenti pro sociali e aiutano così a definire le norme di comportamento e sociali più opportune e desiderabili.
Gli interventi school-based sono erogati direttamente alla popolazione di riferimento, gli adolescenti.
Interventi family-based
La prevenzione universale nel setting famiglia si configura come azione di supporto ai compiti genitoriali: educazione ai figli, imposizione
di regole e di limiti, monitoraggio e controllo.
Negli interventi di prevenzione universale family-based, i genitori e chi è deputato a prendersi cura svolgono un ruolo primario per la
socializzazione dei giovani. Infatti è noto che un comportamento genitoriale di supporto e di controllo può promuovere lo sviluppo di
comportamenti pro sociali e ridurre i legami e l'influenza spesso deviante e negativa di gruppi di pari. Se l'adolescente vive in un ambiente
familiare positivo e sviluppa capacità sociali e di resistenza alle pressioni dei pari, con maggiore probabilità svilupperà e adotterà delle
regole di comportamento legate alla sua vita familiare e sarà resiliente verso le influenze esterne.
I programmi di prevenzione family-based rispetto agli school-based hanno come destinatari finali gli adulti, genitori e famiglia e solo
indirettamente esercitano la loro efficacia sui giovani.
Altri setting
La prevenzione universale in altri contesti, per esempio la comunità locale, può prevedere azioni di persuasione indirizzate ai mezzi di
comunicazione locali, perché gestiscano messaggi educativi di promozione dell'astinenza o di prevenzione dei danni alcol correlati.
La revisione Cochrane Foxcroft 2011
La revisione valuta l'efficacia dei programmi universali multicomponenti per la prevenzione dell'abuso di alcol, negli studenti fino ai 18
anni di età: riprende, in parte e aggiorna una precedente revisione sistematica del 2002, attualmente sospesa dagli autori (Foxcroft 2002),
su tutti gli interventi di prevenzione primaria relativi all'abuso di alcol nei giovani, restringendo il focus ai soli interventi
multicomponenti.
Gli interventi inclusi oltre ad essere multicomponenti, cioè erogati contemporaneamente in più di un setting, si configurano come
psicosociali, se sviluppano abilità psicologiche e sociali e come educativi, se intendono sensibilizzare e aumentare la consapevolezza sui
danni correlati all'abuso alcolico. I contenuti di molti dei programmi valutati sono: promozione della consapevolezza in genitori e
adolescenti (benefici, conseguenze, rischi), comportamenti resilienti, cambiamento delle attitudini e dei valori normativi, autostima, reti
sociali, resistenza ai pari, sviluppo di abilità per la risoluzione dei problemi (problem-solving), per l' assunzione di decisioni e per il
rifiuto.
Sono stati selezionati 20 studi randomizzati pubblicati fra il 2002 e il 2010 e solo 3 sono tratti dalla revisione del 2002.
La maggioranza degli studi inclusi, 12 su 20 riferiscono effetti positivi dei programmi multicomponenti per la prevenzione dell'abuso di
alcol nei giovani e gli effetti sono duraturi in una prospettiva temporale da media a lunga (fino a 11 anni). I restanti studi riportano
effetti ridotti o non riportano effetti positivi: in 7 studi viene valutato l'impatto di un programma individuale rispetto al multicomponente
e solo uno studio su 7 dimostra in modo chiaro un beneficio derivante dall'erogazione dell'intervento in più setting contemporaneamente.
La revisione conclude affermando che esiste una evidenza rispetto all'efficacia degli interventi multicomponenti per l'abuso di alcol nei
giovani: tuttavia, a confronto con interventi individuali l'evidenza è molto ridotta.
Limiti e considerazioni
Il contenuto informativo degli studi inclusi nella revisione e della revisione stessa è assolutamente insufficiente e non permette di
comprendere quali sono gli "ingredienti" che rendono un programma più efficace rispetto ad un altro: sarebbe opportuno che le evidenze della letteratura affiancassero ad una valutazione dei risultati una rigorosa e dettagliata valutazione di processo.
L'analisi dovrebbe essere allargata anche a documenti di letteratura grigia, manuali e report classificati in base ai diversi "ingredienti",
ma si tratta di un approccio molto oneroso in termini di impegno e di costi.
La revisione sistematica non dimostra quale sia, se esiste, il valore aggiunto associato alla caratteristica multicomponente dei programmi, e
perciò non riesce a formulare delle conclusioni definite: non è chiara la rilevanza del contenuto e del contesto rispetto all'efficacia dei
programmi.
La presentazione del contenuto e del contesto di ogni programma dovrebbe essere più dettagliata e sistematica, per renderne possibile una
comparazione fra i vari studi.
Riferimenti bibliografici
Foxcroft DR, Tsertsvadze A. Universal multi-component prevention programs for alcohol misuse in young people. Cochrane Database of Systematic
Reviews 2011, Issue 9. Art. No.: CD009307. DOI: 10.1002/14651858.CD009307. (Abstract)
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/14651858.CD009307/pdf/abstract
Foxcroft D, Ireland D, Lowe G, Breen R. Primary prevention for alcohol misuse in young people. Cochrane Database of Systematic Reviews 2011,
Issue 9. Art. No.: CD003024. DOI: 10.1002/14651858.CD003024.pub2. (Abstract)
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/14651858.CD003024.pub2/abstract
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)