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Irlanda: chi beve birra è a rischio suicidio
Gli abituali consumatori di birra rappresenterebbero, secondo uno studio del Suicide Support and Information System, il 78,1% delle persone che si sono suicidate nel 2011.

Il governo irlandese, ispirandosi ai provvedimenti presi di recente in Scozia, ha deciso di dare un giro di vite importante e significativo contro l'abuso di alcol. Il primo passo di questa iniziativa è rappresentato dall'aumento del costo degli alcoolici attraverso l'introduzione di un prezzo minimo di vendita. In secondo luogo le aziende produttrici di birra dovranno finanziare campagne di consumo responsabile rivolte ad informare i consumatori sugli effetti negativi dell'abuso di alcool. Altre iniziative sono l'introduzione di nuove linee guida per l'etichettatura oltre alla creazione di nuovi centri per la disintossicazione. Il fenomeno dell'alcolismo è in continua crescita nel Paese del quadrifoglio e rappresenta un grosso problema sociale. Chi ha problemi di alcol infatti non danneggia solo se stesso ma gli effetti sulla famiglia o sugli amici spesso sono devastanti. L'uso eccessivo di alcol viene spesso ritenuto responsabile di difficoltà familiari o matrimoniali, che possono essere causate dal comportamento violento nei confronti del coniuge o dei figli, o da problemi finanziari provocati dal bisogno spasmodico di acquistare alcol. I figli di questi soggetti hanno più probabilità di sviluppare disturbi emotivi, di essere oggetto di abusi sessuali e di diventare a loro volta alcolisti. Molti figli di alcolisti hanno subito qualche forma di abuso o maltrattamento. Il fenomeno dell'alcolismo miete sempre più vittime, sia a causa di malattie che derivano direttamente dall'abuso di questa sostanza, sia a causa dell''elevato numero di suicidi che vedono coinvolte persone che soffrono di questa dipendenza. Da uno studio effettuato dal Suicide "Support and Information System" emerge infatti che il 78,1% delle persone che si sono tolte la vita nel 2011 beveva spesso e senza limiti durante l'anno precedente.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)