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Islanda, la realtà di una società libera dalle droghe e dall'abuso di alcol: con la prevenzione

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Islanda: la realta' di una societa' libera dalle droghe (e dall'abuso di alcool) con la Prevenzione!


La piaga della droga non si puo' debellare con le politiche odierne basate sui Pilastri della prevenzione, contrasto e recupero. L'esperienza Islandese dimostra che una societa' drug free puo' essere gia' realta'.


Le indagini ESPAD sull'uso di alcol e droghe negli anni 90 rivelavano che i giovani islandesi abusavano di alcool in maniera spropositata. Incidenti e lesioni dovute all'alcolismo, per esempio, erano piu' frequenti che in altri Stati Europei. Ora nelle fasce giovanili l'uso di droghe e l'abuso di alcool va quasi scomparendo.


Quale sia il segreto del successo delle politiche sociali islandesi lo abbiamo chiesto a Jon Sigfusson, Direttore del Icelandic Centre of Social Research and Analysis. ICSRA, presso la Reykjavik University.


<Il modello islandese è una teoria elaborata in ambito accademico, e poi messa in pratica con un approccio di continua verifica, focalizzata sulla prevenzione primaria presso la comunità adolescenziale - ci spiega subito Sigfusson - Un modello di Prevenzione che prevede la collaborazione sistematica tra i responsabili politici, gli scienziati del comportamento, e gli operatori del sociale e del Privato insieme con i residenti della comunità in Islanda>.


Insomma nulla di particolarmente nuovo rispetto al modello teorico di standard per questo tipo di azione sociale, ma il segreto e' nella innovazione delle modalita' operative delle singole azioni che vede la ricerca scientifica come driver delle scelte politiche e dell'azione operativa.


<Noi forniamo agli istituti scolastici e ai politici locali il quadro relativo alla loro propria realta', quella che a loro effettivamente interessa, e queste rilevazioni scientifiche sono fornite in breve tempo, di solito dopo tre mesi>.


E' poco utile infatti ad un amministratore locale o ad un dirigente scolastico conoscere la media dei trend dei comportamenti sull'uso delle droghe a livello nazionale, e magari conoscerli dopo un anno o piu' quando la situazione e' di nuovo mutata.


<Invece in questo modo abbiamo aperto una breccia nel muro che isolava la ricerca scientifica creando un flusso bidirezionale che permette ora alla politica di fare scelte normative e legislative pertinenti, alle rete sociale di meglio indirizzare la propria azione e, a tutti, di verificare in tempo reale l'efficacia delle proprie scelte> favorendo anche un costante dialogo tra tutti gli attori della rete di Prevenzione.


Lo studio della realta' e' il primo passo di questa strategia con sondaggi annuali su tutta la popolazione, e non su campioni statistici, e con il successivo invio di Rapporti descrittivi agli istituti scolastici e alle istituzioni locali.


<Ogni scuola, ogni genitore, ogni persona impegnata nel lavoro di prevenzione puo' vedere lo stato reale della propria comunita' ed agire in conseguenza. Senza contare la centralita' in questo processo dell'opinione dei giovani che hanno il diritto di essere interpellati> e che invece spesso sono solo soggetti passivi di scelte lontane dai propri bisogni.


L'azione suggerita dalle rilevazioni fin dall'anno di inizio del programma, il 1998, e' stata quella di basarsi sulla riduzione di pochi, ma cruciali, fattori di rischio, rafforzando quelli di protezione, degli adolescenti.


<L'obiettivo della nostra azione in positivo e' quello di incidere sull'ambiente sociale in cui crescono i ragazzi e quindi il gruppo dei pari, l'organizzazione di attività per il tempo libero, ed un maggiore coinvolgimento dei genitori, affinche' i bambini corrano meno il rischio di avvicinarsi a droga e alcool>. Una azione sistematica col fine di migliorare non solo le attitudini dei minori verso l'uso di sostanze ma in generale il proprio stile di vita.


Una buona azione con buoni e duraturi frutti.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)