ISS: identikit dell'etilista
ISS: identikit dell'etilista
Secondo i dati, il 36% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e' considerato 'bevitore a rischio', mentre questa percentuale scende
al 25% tra i 25 e i 34 anni, 'come se con l'ingresso nel mondo del lavoro - aggiunge Scafato - si raggiungesse una migliore
consapevolezza e probabilmente anche la necessita' di una maggiore responsabilita' che porta a bere in maniera moderata. Per
questo e' necessario prevedere iniziative di prevenzione , monitorare e soprattutto intercettare precocemente il consumo
rischioso dei ragazzi, vigilando attentamente almeno fino ai 24 anni, eta' limite al di sotto della quale si adottano
comportamenti collettivi principalmente dettati dal gruppo e che, ovviamente, non hanno conseguenze di riprovazione sociale'.
L'alcol, poi, secondo l'esperto 'e' una 'gateway drug', una 'droga ponte' che traghetta attraverso i suoi effetti psicotropi
i giovani, prima verso la commistione di superalcolici con energy drink, per risollevarsi nel tono quando cala la prima
euforia e poi alle droghe sintetiche e alla cocaina, per superare la fase down che causano queste sostanze'. Il rapporto
Passi ricorda che l'impatto economico delle malattie legate all'alcol (cirrosi del fegato, diabete mellito, malattie
neuropsichiatriche, problemi di salute materno-infantile) e' stimato in piu' dell'1% del prodotto interno lordo di un Paese a
medio e alto reddito.