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News di Alcologia

ISS: studio sul consumo di alcol e la possibilità di contrarre l'HIV

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Da uno studio condotto su circa 1000 studenti di Roma è emerso che il 50% dei ragazzi e delle ragazze dell'ultimo triennio

delle scuole superiori non pensa al rischio di poter contrarre il virus dell'HIV durante rapporti sessuali, soprattutto se ha

bevuto troppo.
Ed è proprio il rapporto tra il binge drinking, ovvero il bere per ubriacarsi, e il sesso non protetto il focus dello studio

realizzato dal dott. Scafato, Direttore dell'Osservatorio Nazionale sull'Alcol CNESPS (Centro Nazionale

Epidemiologia, Sorveglianza, e Promozione della Salute) dell'Istituto Superiore di Sanità.
I ragazzi di 11 scuole secondarie del distretto 11° di Roma hanno compilato dei questionari inerenti le motivazioni del

consumo alcolico, le quantità e la percezione del rischio legato alla trasmissione di malattie attraverso rapporti sessuali

non protetti. Per valutare quanto fosse diffusa la pratica del binge drinking è stato chiesto ai ragazzi la media di

bicchieri bevuti in una serata (è considerato binge drinking bere 6 o più bicchieri in una singola sessione): oltre la metà

degli intervistati maschi, il 53,2% e il 30,9% delle femmine ha confermato di aver bevuto almeno una volta nella vita 6 o più

bicchieri in una singola occasione. È interessante osservare le motivazioni apportate per giustificare la scarsa percezione

del rischioso legame tra binge drinking, sesso non protetto e trasmissione di HIV o altre malattie. Per il 70% dei ragazzi e

l'83,8% delle ragazze il disinteresse a forme di prevenzione nasce dall'idea che l'AIDS sia un cosa che non li può

riguardare; l'aver bevuto troppo per rendersi conto del rischio è la motivazione apportata da quasi la metà degli

intervistati di entrambi i sessi ed infine, come ultimo motivo di disattenzione al problema viene tirata in causa l'emozione

del momento con differenze statisticamente significative tra maschi e femmine pari al 23% per i primi e al 15% per le

seconde.
Il prof. Scafato cita come "rilevanti a apprezzabili" gli indirizzi del Dipartimento Politiche Antidroga espressi nel nuovo

Piano Nazionale Antidroga per un approccio trasversale rispetto alle sostanze e alle stesse azioni. Il Dipartimento infatti

mira ad un'opera di prevenzione e sensibilizzazione della popolazione: dai genitori, agli insegnanti, agli stessi adolescenti,

attraverso attività educative e informative e la predisposizione di una serie di servizi che aiutino nell'assistenza e nel

contrasto di abitudini sbagliate e controproducenti come quella del binge drinking.