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Istituto Superiore di Sanità: differenze di genere e malattie metaboliche

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Alcolismo e intossicazione da piombo, le donne si ammalano di più

L’abuso di alcol può causare gravi lesioni fisiche, mentali e sociali ed è considerato un grave problema di sanità pubblica in Italia dove i dati epidemiologici mostrano consumi e comportamenti a rischio  e può produrre alterazioni sistemiche al corpo, tra cui uno squilibrio di elementi essenziali come la tiamina (vitamina B1), lo zinco e il selenio. In particolare la riduzione della disponibilità di tiamina, che svolge un ruolo essenziale nella funzione cerebrale, può portare a gravi danni alcol-correlti. Inoltre la tiamina è coinvolta nell’eliminazione di alcuni metalli tossici per l’organismo, tra cui il piombo.
Questo studio, condotto da un team di ricercatori italiani, ha esaminato proprio la concentrazione di piombo nel sangue di pazienti dipendenti da alcol in  quanto considerato uno dei metalli più tossici per il corpo umano e uno dei più diffusi nell’ambiente. L’ipotesi degli studiosi infatti sarebbe quella che l’alcol può contribuire all’accumulo di piombo riducendo così l’attività di elementi essenziali.
Per questa ricerca sono stati presi in esame 58 alcolisti cronici (41 maschi e 17 femmine) che consumavano da un minimo di 4 ad un massimo di 50 bicchieri standard di alcol contenenti circa 13g di etanolo puro. I pazienti esclusi dallo studio sono stati quelli affetti da HIV, da malattie neoplastiche e da qualsiasi malattia metabolica che colpisce le funzioni epatiche.
Dall’analisi è emerso che i livelli di piombo nel sangue di pazienti alcolisti risultavano significativamente più elevati rispetto ai valori di riferimento ed erano più alti nelle femmine che nei maschi. Globalmente tali risultati evidenziano che effetti tossici dell’alcol sono numerosi e contribuiscono in modo diverso ad alterare l’omeostasi. La riduzione di tali valori risulta essere più forte nelle donne e sembra variare anche a seconda della bevanda alcolica assunta.

Sempre secondo i ricercatori sono comunque necessari ulteriori studi che si concentrino sull’imminente problema delle malattie ambientali come sta accadendo, ad esempio, per la ricerca sul cancro.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)