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Italia: lotta alle smart drugs

Italia: lotta alle smart drugs

Fonte: Dipartimento Politiche Antidroga
Dopo l'inserimento in Tabella I del D.P.R. 309/90 dei cannabinoidi sintetici JWH-018 e JWH-073 e del catinone sintetico

mefedrone, continua ad essere alta l'attenzione verso le smart drugs che contengono queste molecole e verso gli smart shop

che le commercializzano.
Il fenomeno, affrontato in modo capillare su tutto il territorio italiano, è ora arginabile, grazie ad azioni sinergiche tra

Forze dell'Ordine, strutture sanitarie ed istituzionali, come richiesto da una nota inviata dal Dipartimento Politiche

Antidroga ed indirizzata a tutte le Procure, le Prefetture e le Questure d'Italia. E' quanto viene dettagliatamente descritto

nell'Editoriale a firma di Giovanni Serpelloni, capo del Dipartimento Politiche Antidroga, pubblicato in questi giorni sul

portale di informazione e divulgazione scientifica del DPA, drog@news.
Nell'editoriale, oltre a sottolineare i danni sull'organismo umano associati all'assunzione di queste molecole, vengono

riportati i primi risultati, raggiunti dalle Forze dell'Ordine di Verona e di Piacenza, per combattere il fenomeno. In queste

città sono stati posti sotto sequestro due smart shop, colpevoli di detenzione e commercializzazione di prodotti contenenti

molecole ora divenute illegali, in quanto incluse nella Tabella I del Testo unico sulle Tossicodipendenze (D.P.R.309/90 e

S.M.). Simili operazioni sono tutt'ora in corso su tutto il territorio italiano e rappresentano il forte impegno verso il

contrasto allo spaccio di sostanze pericolose per la salute della popolazione, spesso molto giovane e ignara della

pericolosità di tali sostanze, che altrimenti potrebbe facilmente venirne a contatto.
Redattore: Staff Dronet