Italia prima in Europa per il gioco d'azzardo
Italia prima in Europa per il gioco d'azzardo
Da gennaio a luglio 2010 sui tavoli da gioco italiani sono stati lasciati circa 590 milioni di euro in più rispetto allo
stesso periodo del 2009. Le perdite legate alla dipendenza da gioco e scommesse sono aumentate del 13,8%. Ogni giocatore
sottrae ogni anno 1890 euro all'economia reale. Ma il dato più allarmante è quello che riguarda i giocatori minorenni: sono
passati da 860mila a 2 milioni.
E' il quadro che emerge da uno studio presentato ieri a Venezia da Contribuenti.it che con Lo Sportello Antiusura monitora
costantemente il fenomeno del gioco d'azzardo. In Italia, soltanto il gioco legalizzato sviluppa un fatturato di 54 miliardi
di euro e coinvolge circa 29 milioni di persone, di cui 7 milioni gioca ogni settimana.
E lo Stato italiano non riesce ancora a riconoscere il gioco d'azzardo come una dipendenza al pari di droga e alcol. Forse
perché la tassazione legalizzata sui giochi serve a rimpinguare le casse pubbliche.
Contribuenti.it chiede misure restrittive nei confronti del gioco legalizzato, sulla scia del divieto delle sigarette nei
luoghi pubblici, la diminuzione dell'offerta di lotterie, il divieto del gioco d'azzardo online, l'aumento della tassazione
sulle vincite al fine di renderle meno appetibili.
"Lo scopo delle istituzioni è quello di educare i cittadini, proteggere la loro salute, mentale e fisica - afferma Vittorio
Carlomagno, presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani - non di certo quello di indurli a giocare al
poker o ad indebitarsi con persone senza scrupoli. Per un reale rilancio dell'economia e per accompagnare il paese
dall'uscita della crisi economica - conclude Carlomagno - i risparmi degli italiani dovrebbero entrare in circolazione nel
mercato attraverso canali legali e produttivi e non lasciare che le perdite al gioco diventino prima fonte di entrate nelle
casse statali