Italia. Storie di proibizionismo. Giornalisti e "esperti" apparentemente sorpresi per la crescita del consumo
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Una diciottenne che finisce in coma dopo aver assunto un cocktail di metanfetamine, il nuovo, triste speed. Un narcotraffico internazionale che tocca anche la Maremma, con arresti della polizia anche nel capoluogo. Infine una casalinga denunciata dalla Guardia di Finanza alla Prefettura perché scoperta a fumarsi uno spinello mentre era al mercato. Questo non è altro che il resoconto di fatti di cronaca accaduti in provincia di Grosseto nell'ultima settimana. Ma che cosa sta succedendo in Maremma? Il problema droga è davvero diventato di così scottante gravità? Pare di sì. A confermarlo sono gli esperti, coloro che da anni sono impegnati quotidianamente su questo fronte e che danno un quadro forse anche ancor più allarmante di quello dipinto dai fatti di cronaca. "Casi come quello verificatosi a Porto Santo Stefano - ricorda Umberto Paioletti, responsabile della Comunità di Vallerotana e presidente regionale delle comunità teraupetiche - ci fa capire come il problema, in questi termini, sia quanto mai presente anche da noi e non si verifichi soltanto in città più grandi e lontane dalla nostra".