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JAMA Internal Medicine: intossicazione da alcol e demenza precoce

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Intossicazione da alcol e demenza precoce
 
Il consumo eccessivo di alcol aumenta il rischio di sviluppare una demenza precoce secondo quanto emerso da uno studio svolto da Nordström e colleghi dell’Università di Umea (Svezia) e pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine.
La demenza è un importante problema di salute pubblica; la cosiddetta demenza precoce è una forma di demenza che colpisce le persone prima dei 65 anni ed è stata correlata a mutazioni genetiche nelle famiglie colpite da questa patologia. Poiché l'identificazione di altri fattori di rischio potrebbe migliorare la comprensione di questo gruppo eterogeneo di sindromi, gli autori hanno valutato i fattori di rischio in tarda adolescenza per lo sviluppo di demenza precoce nel corso della vita.
Sono stati reclutati per la ricerca 488.484 uomini svedesi (età media 18 anni) in servizio militare obbligatorio tra il 1969 e il 1980. Durante un periodo di follow up di 37 anni, a 487 dei soggetti è stata diagnosticata una demenza precoce quando avevano in media 54 anni.
Lo studio ha dimostrato che nove diversi fattori - tra cui ictus, uso di farmaci antipsicotici, depressione e demenza del padre - possono aumentare il rischio di sviluppare la demenza prima dei 65 anni, ma il fattore di rischio che è stato più fortemente legato allo sviluppo di demenza precoce durante il periodo di follow-up, è risultato essere l’intossicazione alcolica, che ha aumentato il rischio di demenza di quasi cinque volte. Inoltre, significativi aumenti di rischio sono stati osservati anche in soggetti con intossicazione da sostanze psicoattive diverse dall’alcol.
In conclusione, secondo gli autori, questi fattori di rischio indipendenti sono molto importanti per lo sviluppo di demenza precoce negli uomini e, poiché la maggior parte dei fattori di rischio possono essere identificati precocemente nella vita (già in adolescenza), interventi per la riduzione di tali rischi possono prevenire la progressione della malattia.
 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)