Jama Psychiatry: l'automedicazione alcolica dei disturbi dell'umore come innesco dell'alcoldipendenza
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Nei depressi un bicchiere tira l'altro, fino all'alcolismo
Bere per tirarsi su? Sarà anche d'effetto nei film, ma provoca dipendenza da alcol che, una volta radicatasi, porta a bere ulteriormente per dimenticare la depressione, con persistenza che facilmente si trasforma in dipendenza. «Questo accade soprattutto negli individui con disturbi dell'umore latenti - quindi non curati - oppure con disturbi affettivi» esordisce Rosa Crum, epidemiologa della Johns Hopkins University di Baltimora, Maryland, e prima autrice di uno studio sull'argomento pubblicato su Jama Psychiatry.
Afferma l'esperta: «I passati studi clinici hanno ben documentato lo stretto legame esistente tra alcol-dipendenza e sintomi depressivi. Anche con le dovute eccezioni, i pazienti affetti in contemporanea da queste due condizioni hanno spesso una prognosi peggiore rispetto a chi è afflitto da una sola di esse». Ma non è tutto: la compresenza di alcolismo e disturbi dell'umore è più alta di quanto si pensi. Per esempio i dati dello studio Nesarc (National Epidemiologic Survey on Alcohol and Related Conditions) indicano che depressione maggiore, distimia, mania e ipomania si associano in modo significativo alla dipendenza da alcol, con frequenza fino al 20%, specie tra le donne. E ancora: dai dati di un altro studio, il Comorbidity national survey, emerge che tra l'8 e il 35% delle persone con disturbi d'ansia dice di assumere alcol o farmaci per tirarsi su. Così Crum e colleghi hanno esaminato 43.093 adulti intervistati sull'argomento nel 2001 e nel 2002, 34.653 dei quali sono stati intervistati nuovamente nel 2004 e nel 2005. «L'ipotesi di partenza era che l'automedicazione con alcol per migliorare l'umore aumentasse incidenza e persistenza dell'alcolismo» sottolinea l'epidemiologa. I risultati lo confermano: l'automedicazione alcolica dei disturbi dell'umore triplica le probabilità di sviluppare dipendenza persistente.
«Il nostro studio identifica un importante fattore di rischio per lo sviluppo e la persistenza di alcolismo, che può essere l'obiettivo di una strategia preventiva di salute mentale diretta alle persone con depressione latente non trattata, non consapevoli dell'importanza di non annegare nell'alcol i disturbi dell'umore» conclude la ricercatrice.
Jama Psychiatry. Published online May 1, 2013. doi:10.1001/jamapsychiatry.2013.1098
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)