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JAMA Psychiatry: modifica dei processi decisionali nei consumatori di metamfetamina

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Modifica dei processi decisionali nei consumatori di metamfetamina

 
Fonte: JAMA Psychiatry
 

Titolo originale e autori: Kohno M, Morales AM, Ghahremani DG, Hellemann G, London ED. Risky Decision Making, Prefrontal Cortex, and Mesocorticolimbic Functional Connectivity in Methamphetamine Dependence. JAMA Psychiatry. 2014 May 21- 


I consumatori di metamfetamina mostrano una sensibilità maggiore o minore al rischio e alla ricompensa in specifiche aree cerebrali, rispetto ai non consumatori di droga, quando eseguono un compito che coinvolge il processo decisionale in situazioni rischiose. Questo è ciò che emerge da uno studio di neuroimmagine condotto da Kohno e colleghi della University of California, Los Angeles, e pubblicato sulla rivista JAMA Psychiatry.


La tossicodipendenza è legata ad alterazione del processo decisionale e l’uso cronico di metamfetamina è associato ad anomalie nei circuiti cerebrali coinvolti nel processo decisionale in situazioni rischiose. Il processo decisionale compromesso è un target della terapia delle dipendenze quindi capire le cause di questo potrebbe aiutare nello sviluppo di trattamenti più efficaci.


I ricercatori hanno utilizzato la Risonanza Magnetica funzionale (fMRi) in uno studio con 25 consumatori di metamfetamina e 27 non consumatori (soggetti di controllo). I pazienti sono stati esaminati a riposo e durante l'esecuzione del Balloon Analogue Risk Task (BART), che comporta la scelta di gonfiare ulteriormente un palloncino per aumentare il guadagno o decidere di incassare la vincita per evitare il rischio che il palloncino esploda perdendo così la ricompensa.


Dai dati è emerso che i consumatori di metamfetamina hanno guadagnato meno dei soggetti sani nel BART. Alla fMRi i pazienti hanno mostrato una minor sensibilità al rischio e alla ricompensa nella corteccia prefrontale dorsolaterale destra (rDLPFC) e una maggior sensibilità nel corpo striato ventrale. Inoltre, nei consumatori di droga è stata osservata una maggiore connettività funzionale in stato di riposo (RSFC) nel circuito mesocorticolimbico. Secondo gli autori, ciò potrebbe suggerire che un deficit di connettività nella rDLPFC possa contribuire alle disfunzioni osservate nei consumatori di metamfetamina. Questi risultati suggeriscono che anomalie a livello dei circuiti cerebrali influenzino il funzionamento del cervello durante le decisioni rischiose nei consumatori di sostanze stimolanti.


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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)