Jesolo (VE): agenti in discoteca, «rivolta» dei gestori
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Lo notte del litorale Oggi il sindaco di Jesolo incontra il prefetto per l'aumento dei controlli
CORRIERE DEL VENETO
JESOLO - Esposti di genitori e clienti scatenano i controlli delle forze dell'ordine in locali e discoteche, ma sul litorale si preparano le proteste. «Siamo stati presi di mira, non lavoriamo più con questi metodi» replicano i gestori. Il sindaco Francesco Calzavara si schiera con loro e domani si recherà dal questore per capire cosa sta accadendo nel mondo della notte jesolano. Mai come in quest'ultimo mese, infatti, tra i locali notturni più cool del litorale erano stati attuati così tanti controlli ed inflitte sanzioni. «Sono azioni derivate da esposti e problemi di ordine pubblico in piazza Mazzini», fanno sapere le forze dell'ordine. La Capannina Beach ed il Gasoline di piazza Mazzini sono a rischio chiusura dopo che il questore di Venezia ha avviato nei loro confronti un procedimento amministrativo per la sospensione dell'attività perché entrambi, con le rispettive frequentazioni e le notevoli quantità di alcol servito ai clienti, comprometterebbero l'ordine pubblico della zona. La scorsa settimana l'Amami è stato multato perché il locale non aveva le licenze per far ballare i clienti, sabato alla discoteca Il Muretto la situazione ha rischiato di degenerare quando una ventina di poliziotti, con una unità cinofila, sono entrati nella discoteca fermando la musica e bloccando le uscite. Oltre 2000 giovani hanno caricato gli agenti e aperto una porta di sicurezza fuggendo all'impazzata nel parcheggio del locale dove la festa è proseguita sino all'alba con le autoradio a tutto volume. All'interno la polizia ha recuperato un centinaio di pastiglie e dosi di sostanze stupefacenti abbandonate a terra. Altri controlli avevano interessato i giorni scorsi anche il Marina club e «l'Oro sulla spiaggia» al quale è stato imposto di ridurre i volumi. «Ci assediano», dicono i gestori che oggi, con il sindacato di categoria (il Silb), concorderanno una iniziativa comune in risposta a quello che alcuni definiscono uno «stato d'assedio». Il sindaco Calzavara per ora glissa e attende di incontrare il questore di Venezia.