Johns Hopkins Kimmel Cancer Center: correlazioni tra cancro alla gola e consumo di alcol
Johns Hopkins Kimmel Cancer Center: correlazioni tra cancro alla gola e consumo di alcol
La notizia viene diffusa da un'associazione britannica, finisce in rete e grazie al potere di Facebook raggiunge gli utenti
di tutto il mondo in men che non si dica. La notizia in questione riguarderebbe lo stretto rapporto esistente fra sesso orale
e tumore alla bocca.
Quasi diecimila click sul Mi piace di Facebook e centinaia di link sui più svariati siti testimoniano la potenza della
comunicazione su Internet. E così anche la pratica del sesso orale finisce nella lunga lista delle preoccupazioni quotidiane.
e nonostante già si conoscesse lo stretto rapporto fra queste causa-effetto, è stato grazie ad Internet che il problema è
tornato più attuale che mai, come spesso oggi succede quando una notizia, soprattutto medica o che comunque colpisce e
preoccupa irrompe prepotentemente in rete.
Che da tempo, infatti, si sospettasse un legame fra sesso orale e tumori orofaringei, non è una novità, ma ora arriva la
prova definitiva che con fellatio e cunnilingus, praticati con più partner, si può trasmettere il virus del papilloma umano
(Hpv) e che l'Hpv rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di queste neoplasie, situazione che peggiora se si fa uso
di alcol e fumo.
I ricercatori americani del Johns Hopkins Kimmel Cancer Center di Baltimora hanno osservato che i malati, in precedenza
infettati dal virus, presentavano un rischio di sviluppare il cancro 32 volte maggiore rispetto a chi non aveva l'Hpv ,
rischio ben più alto di quello che corrono i fumatori (triplicato rispetto a chi non fuma) e i forti bevitori (due volte e
mezzo rispetto a chi non beve).
I pazienti che avevano avuto più di sei partner per il sesso orale, durante la loro vita, avevano una probabilità di andare
incontro a un tumore da Hpv 8,6 volte maggiore rispetto agli altri. Negli Stati Uniti, in Europa e da poco anche in Italia è
in commercio un vaccino anti-papilloma virus che si è rivelato efficace nel prevenire le infezioni genitali nelle donne, ma
non ne è stata ancora testata l'efficacia nei maschi.