Johns Hopkins University: psilocibina ed apertura mentale
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Psilocibina ed apertura mentale
Ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine hanno somministrato a 51 volontari adulti una dose elevata di psilocibina ed
hanno scoperto che 30 di loro hanno subito evidenti cambiamenti di personalità che perdurano da più di un anno.
L'aspetto della personalità che è risultato cambiato è conosciuto come 'apertura'. L'apertura, scrivono gli autori, "comprende
l'apprezzamento estetico e la sensibilità, l'immaginazione e la fantasia, e la tolleranza verso i punti di vista e i valori altrui."I
partecipanti hanno completato un questionario per la valutazione della personalità prima dell'inizio dello studio, circa un mese dopo lo
studio e poi di nuovo 14 mesi più tardi.I partecipanti diventati più aperti hanno sperimentato con la psilocibina una "completa esperienza
mistica", mentre gli altri, la cui personalità non è cambiata, non hanno avuto esperienze di questo tipo."L'esperienza mistica presenta
determinate qualità", ha riferito Katherine MacLean, principale autrice dello studio. "Quella principale è la sensazione di connessione e di
unità con tutto e tutti."Le persone si sentono anche molto gioiose, ha aggiunto.Gli autori dello studio e altri ricercatori che studiano gli
effetti della psilocibina affermano che i risultati sono molto significativi ed hanno implicazioni potenzialmente enormi per l'uso della
sostanza per altri scopi terapeutici."La personalità è considerata stabile raggiunti i 30 anni", ha detto MacLean. "Ci possono essere dei
piccoli cambiamenti nel corso del tempo, ma l'apertura tende a scendere con l'età. Gli anziani tendono a diventare meno interessati ad
esplorare e provare cose nuove."Gli effetti della psilocibina sul cervello potrebbero anche contribuire a trattare le malattia mentali e
stimolare la crescita personale."Il fatto che le persone possano essere così aperte dopo appena un paio di sedute ha implicazioni enormi per
la psicoterapia", ha riferito il Dr. Stephen Ross, direttore clinico del NYU Langone Center for Excellence on Addiction
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)