Joseph Rowentree Foundation: studio britannico sui fattori che portano a bere
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Adolescenti e alcol: uno studio britannico sui fattori che portano a bere
Lo scarso controllo da parte dei genitori, le amicizie più o meno predisposte al bere, vedere un membro della famiglia che beve o che si
ubriaca, percepire un'attitudine positiva nei confronti dell'alcol e la facilità di accesso all'alcol. Sarebbero questi i principali fattori
di rischio al consumo dell'alcol da parte di un adolescente secondo uno studio realizzato dalla Joseph Rowentree Foundation (JRF) in
Inghilterra.
La ricerca ha analizzato un campione di oltre 5.700 adolescenti in scuole inglesi divisi in due fasce di età: quella dei 13-14 e quella dei
15-16 anni. Ne è emerso che, le cause di avvicinamento all'alcol non sono mai singole ma sono sempre determinate da un incrocio di
concomitanze che, a seconda dei casi, possono rivelarsi critiche nel determinare il rapporto che un giovane creerà con l'alcol.
Per lo studio sono stati incrociati 4 modelli scientifici: coloro che avevano o non avevano mai bevuto; coloro che avevano o non avevano
consumato alcol nella settimana precedente al sondaggio; coloro che avevano o non avevano bevuto pesantemente nella settimana precedente al
sondaggio ed infine coloro che si erano ubriacati più di una volta prima del sondaggio.
La maggior parte degli studenti intervistati, il 70% dei 13enni e l'89% dei 15enni, aveva consumato almeno una bevanda alcolica nella
settimana precedente alla rilevazione. Il primo drink si beve solitamente a 12-13 anni e oltre il 70% dei ragazzi affermava di aver bevuto in
compagnia di un adulto. Se a 13 anni solo 2 ragazzi su dieci affermano di bere alcolici con cadenza settimanale, questo dato sale a nove
ragazzi su dieci all'età di 15 anni.
Si beve inizialmente a casa, poi al pub con gli amici e la tipologia di bevanda alcolica consumata passa dagli alcolpops alla birra. Inoltre
il 54% dei 13enni che dichiarava di aver consumato bevande alcoliche affermava di essersi ubriacato almeno una volta ed entro i 15 anni, l'
alterazione alcolica era stata sperimentata da ¾ dei ragazzi.
Le raccomandazioni dei ricercatori della JRF sono rivolte quindi agli adulti, primi responsabili attraverso il proprio esempio, dell'
educazione e dei modelli comportamentali che assumeranno i ragazzi (genitori, insegnanti, educatori). Altrettanto importanti sono le amicizie
e le frequentazioni dei figli, la facilità di accesso all'alcol e la presenza sul territorio di servizi di prevenzione e sostegno per i
problemi alcol-correlati
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)