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Journal of Adolescent Health: adolescenza e cibo, attenzione ai disturbi dell'alimentazione

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Adolescenza e cibo, attenzione ai disturbi dell’alimentazione

Dalla letteratura emergono ancora incertezze rispetto alle manifestazioni psico-fisiche dei disordini alimentari e ai loro effetti durante l’adolescenza. Uno studio condotto dall’University College of London ha cercato di determinare le dimensioni e la prevalenza dei sintomi relativi ai disordini alimentari e determinarne gli esiti sociali e psicologici che ne possono derivare. Lo studio ha coinvolto 7.082 adolescenti (età media 13 anni), ai quali sono stati somministrati questionari volti ad indagare la presenza di disturbi alimentari e di problematiche a livello familiare, emotivo e comportamentale correlate a tali disturbi. A distanza di tempo (2 anni) è stato poi rilevato l’indice di massa corporea (BMI).


Dai risultati è emerso come vi siano tre tipologie di sintomi correlati ai disturbi alimentari: abbuffate e assunzione compulsiva di cibo, preoccupazioni rispetto alla forma fisica e conseguenti strategie di controllo del peso e comorbidità psicopatologica. Nell’11% delle ragazze sono stati rilevati alti livelli di paura di prendere peso, rifiuto di cibi che potrebbero fare ingrassare e forte ansia rispetto al tema del peso e della forma fisica. L’assunzione compulsiva di cibo è risultata essere fortemente correlata ad una compromissione delle funzioni superiori, a maggiori problematiche familiari e ad una comorbidità psicopatologica. Sia le preoccupazioni rispetto alla forma fisica, sia l’assunzione compulsiva di cibo, sono risultate essere predittive di un aumento dell’indice di massa corporea nel tempo.

Gli autori sottolineano in conclusione come i disturbi alimentari abbiano conseguenze diverse, specialmente in termini di aumento del BMI, anche a distanza di anni, in relazione al tipo di disturbo. Tali risultati possono contribuire alla costruzione di strumenti per l’identificazione precoce dei disturbi alimentari e per la prevenzione dell’obesità.



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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)