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Journal of American Medical Association: anche minime quantità di alcol, consumate regolarmente, sono cancerogene

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Anche minime quantità di alcol, consumate regolarmente, sono cancerogene

È noto che l'alcol è responsabile di circa 60 patologie diverse e del 4% delle morti nel mondo intero. In ambito oncologico l'alcol è un agente cancerogeno nell'uomo tanto da essere stato la causa di circa il 3,5% di tutte le morti per tumore negli Stati Uniti nel 2009 (del 15 % delle morti per tumore al seno). In Europa il consumo è più elevato e di conseguenza la percentuale di tumori attribuibili all'alcol raggiunge il 10% di tutti i tumori nel sesso maschile.

Questi numeri sono probabilmente sottostimati perché considerano soltanto i tumori sulla cui eziopatogenesi alcolica vi è il più ampio consenso scientifico: neoplasie della cavità orale, della faringe, della laringe, dell'esofago, del fegato, del colon-retto e della mammella. Altri tipi di tumore sono stati correlati al consumo di alcol sebbene non siano ancora disponibili evidenze inconfutabili (stomaco, ovaie, prostata, pancreas, vescica ed endometrio).

La novità riportata nell'ultima edizione del "Journal of American Medical Association" (JAMA) che fa riferimento ad un lavoro pubblicato sul "American Journal of Public Health" è:

anche piccole quantità di alcol, consumate regolarmente, sono responsabili di una quota significativa di morti per tumore.

In numeri assoluti questo significa che (negli Stati Uniti) se il 55 % di morti per tumori correlati all'alcol derivano da un consumo maggiore di 40 grammi al giorno, ben il 30 % si verifica in persone che consumano meno di 20 grammi di alcol al giorno. Per inciso 20 gr di alcol sono mediamente contenuti in un bicchiere di vino, in una birra media o in un bicchierino di superalcolico.

Sebbene il rischio sia stato costantemente sottovalutato il totale delle morti conseguenti a tumori dovuti all'alcol è maggiore di quelle relative a neoplasie molto più pubblicizzate quali il melanoma o il tumore dell'ovaio.

Ridurre il consumo di alcol è un'importante strategia di prevenzione della patologia tumorale.

Un probabile motivo per cui non sono stati implementati sforzi adeguati in questo senso pare sia dovuto ai presupposti benefici che il consumo di modiche quantità di alcolici apportano rispetto ai disturbi cardiovascolari, vantaggi che hanno goduto di grande pubblicità. Gli autori di questo lavoro sostengono che l'alcol causa un numero di morti 10 volte maggiore rispetto a quante ne previene.

Le conclusioni inevitabili sono:

- l'alcol è un noto cancerogeno umano;

- il rischio di cancro aumenta in proporzione alla quantità di alcol consumata ma l'unico livello privo di rischio è pari a zero grammi al giorno;

- il consumo di alcol dovrebbe essere diminuito o evitato per ridurre il rischio di cancro.

L'obiettivo della astensione totale è quindi valido non soltanto per gli alcolisti che stanno seguendo un perscorso di disassuefazione dalla dipendenza alcolica ma per qualunque persona che ha cura della propria salute.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)