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Journal of Analytical Toxicology: diffusione dei catinoni sintetici e tossicità

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USA, diffusione dei catinoni sintetici e tossicità

I catinoni sintetici sono molecole prodotte in laboratorio che vengono spesso commercializzate impropriamente come “sali da bagno” ma promozionate come droghe ad effetto stimolante. Risultano molto diffusi anche negli Stati Uniti e un recente articolo pubblicato sulla rivista Journal of Analytical Toxicology riporta i dati della sezione di tossicologia della Montgomery County Coroner's Office/Miami Valley Regional Crime Laboratory  sull’identificazione di 6 catinoni sintetici in 43 casi di assunzione registrati in soggetti tra i 19 e i 53 anni. I prodotti identificati e confermati sono risultati essere il 3,4-metilendiossipirovalerone (MDPV), il 3,4-metieldiossimetcatinone (metilone), il pirovalerone, il pentilone, l’alfa-pirrolidinopentiofenone (alfa-PVP) e il metedrone, indicando una certa diversità nei prodotti in circolazione. Dei 43 casi, 17 si riferivano a casi di guida sotto l’effetto di droghe, due casi di violenza domestica, 4 suicidi, 12 overdosi,  6 incidenti, un caso di violenza facilitata dalla somministrazione di droghe e un caso di omicidio. Dall’analisi dei dati, gli autori concludono indicando che le concentrazioni ematiche sembrerebbero non essere predittive degli effetti osservati nei casi in esame.
Un secondo articolo della stessa rivista riporta per l’MDPV, i dati di un caso di decesso (un uomo di 39 anni), correlato alla sua assunzione, a firma di John F. Wyman e colleghi. Gli esami tossicologici post-mortem su tessuti e liquidi corporei hanno condotto all’identificazione dell’MDPV in diversi tessuti e uniformemente distribuito (sangue, cervello, muscoli, fluido cerebrospinale, polmoni), a concentrazioni comprese tra 0.4 e 0.6 µg/mL. Una concentrazione più elevata è stata riscontrata in quei tessuti deputati alla detossificazione/escrezione dei prodotti, quali i reni, il fegato e la bile, con concentrazioni superiori a 0.8 µg/mL. Secondo gli autori, concentrazioni superiori o uguali a 0,4 µg/mL viene considerata sufficiente a costituire la causa del decesso. In conclusione, il caso di decesso descritto sarebbe attribuibile alla comparsa di aritmia cardiaca in seguito ad intossicazione da MDPV.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)