News di Alcologia

I danni biologici legati al consumo di cocaina sono ben noti, ma spesso si trascurano gli effetti che l'uso concomitante di

cocaina ed alcol può rappresentare per l'individuo. L'interazione tra cocaina ed etanolo nell'organismo comporta la

formazione di un derivato, chiamato cocaetilene, che ha azione stimolante ed euforizzante e che produce un'euforia superiore

e di durata d'azione più lunga rispetto all'assunzione di sola cocaina. La cocaetilene è stata inoltre associata a tossicità

cardiovascolare ed epatica. Ne deriva una necessità tecnica: poter disporre di un metodo di analisi che consenta l'

identificazione rapida e simultanea della presenza di cocaina e di cocaetilene nei campioni biologici. Il gruppo di ricerca

della professoressa Raggi e della dottoressa Mercolini si è proprio occupato di studiare un metodo, pubblicato sulla rivista

Journal of Chromatography A, che permettesse di identificare tali sostanze in campioni biologici, cercando inoltre di

superare alcuni limiti legati al tipo di matrici biologiche usate, con una scelta innovativa: l'analisi di macchie di sangue

essiccato (dried blood spots, DBS). L'uso di DBS fornisce una valida alternativa tra le matrici biologiche possibili: è

minimamente invasiva, facile da conservare e trasportare, non richiede la refrigerazione dei campioni. Con un'unica goccia di

sangue, analizzata con cromatografia liquida ad alte prestazioni accoppiata ad un sistema di rivelazione

spettrofluorimetrico, è stato possibile effettuare simultaneamente la determinazione qualitativa e quantitativa di cocaina,

del suo principale metabolita, la benzoilecgonina e di cocaetilene. Le analisi effettuate su campioni di macchie di sangue

essiccato di utilizzatori di cocaina, con o in assenza di coassunzione di alcol hanno prodotto risultati in accordo con

quanto rilevato dall'analisi di campioni di plasma, fornendo una alternativa sensibile e valida di analisi delle sostanze d'

abuso.