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Un supercomputer per studiare la dopamina e le basi neurobiologiche della dipendenza


Pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Investigation, uno studio sui processi di segnalazione dopaminergica nel cervello, analizzati attraverso l’uso di un supercomputer.

La dopamina è un neurotrasmettitore coinvolto in numerosi processi cerebrali e l’alterazione delle sue funzioni, incluse le alterazioni del suo trasportatore che ne consente la ricaptazione nelle cellule del cervello, conduce a patologie neurologiche nonché il coinvolgimento nella dipendenza da droghe. Attraverso una “cyber” infrastruttura virtuale, Michelle Sahai del Weill Medical College of Cornell University (USA) e colleghi, hanno avuto accesso ad un supercomputer considerate il settimo computer più veloce al mondo, localizzato presso il Texas Advanced Computing Center (TACC) dell'Università del Texas a Austin. Il TACC rappresenta uno dei principali centri di eccellenza computazionale negli Stati Uniti, la cui missione è quella di consentire scoperte che avanzano scienza e società attraverso l'applicazione di tecnologie informatiche avanzate.

I ricercatori, con simulazioni su questo supercomputer, sono stati in grado di guardare alla struttura del trasportatore della dopamina per cercare di comprendere come le irregolarità in questa proteina danneggiano una persona reale.

Per comprendere ulteriormente gli effetti della droga, i ricercatori sono stati in grado di osservare a livello molecolare, il legame della dopamina e di altre sostanze, al trasportatore rappresentato con un modello 3D.

Lo studio di specifiche mutazioni o variazioni del trasportatore contribuisce, concludono gli autori, alla comprensione di alcune malattie neurodegenerative come il parkinsonismo, disturbi dell’attenzione e iperattività (ADHD), nonché le basi neurobiologiche della dipendenza da sostanze stupefacenti.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3152


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)