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Journal of Clinical Oncology: pazienti HIV positivi, più a rischio di non ricevere cure anti-tumorali

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Pazienti HIV positivi, più a rischio di non ricevere cure anti-tumorali


Le persone affette da HIV ai quali è stata diagnosticata una neoplasia maligna, avrebbero una probabilità fino a quattro volte più alta di non ricevere un adeguato trattamento anti-tumorale, rispetto ai pazienti non HIV-positivi. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’“Abramson Cancer Center” - Perelman School of Medicine della University of Pennsylvania e pubblicato online nell’ultimo numero della rivista Journal of Clinical Oncology


Nonostante le aspettative e la qualità di vita dei pazienti affetti da HIV siano migliorate negli ultimi anni, questo non sarebbe vero per coloro che hanno sviluppato anche una patologia tumorale. Una delle cause è da attribuire alla scarsità di informazioni in letteratura, circa gli effetti delle cure antitumorali su questa tipologia di pazienti. Pochi sono infatti i dati scientifici disponibili, poiché i pazienti oncologici affetti da HIV vengono quasi sempre esclusi dai trial clinici dei protocolli di cura anti-tumorale (chemioterapia, radioterapia). Gli oncologi non hanno quindi dati sufficienti per capire se i migliori trattamenti oggi a disposizione siano ugualmente efficaci e sicuri per i pazienti HIV-positivi. In assenza di dati certi, si propende per non sottoporli a cure che, come la chemioterapia, potrebbero compromettere la funzionalità di un sistema immunitario già sofferente.

I ricercatori hanno usato i dati raccolti dal centro su malati oncologici (linfoma non-Hodgkin, tumori al polmone, prostata, seno, colon-retto) nel periodo 1996-2010, relativi a circa un milione di pazienti ed è risultato che 3.000 pazienti erano infetti da HIV. Per ogni tipologia di tumore è stato calcolato l'odds ratio dei pazienti che non hanno ricevuto un trattamento oncologico mirato. Per gli affetti da linfoma non-Hodgkin, il valore era di 1.67 su una scala che andava da 1,41 a 1,99; tumore al polmone, 2,18 su una scala 1,80-2,64; tumore al colon-retto, 2,27, su una scala 1,38-3,72. Altri fattori associati alla mancanza di un trattamento anti-tumorale erano l'età del paziente (minore incidenza di intervento in coloro che avevano tra i 45 e i 64 anni) e il basso numero di cellule CD4.

Per ridurre questa disparità di trattamento una soluzione, concludono i ricercatori, è quella di iniziare ad arruolare negli studi clinici percentuali più alte di pazienti HIV - positivi e di includere nelle guidelines sul trattamento dei tumori anche parti specifiche dedicate ai soggetti affetti da HIV.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3135


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)