Journal of Sexual Medicine: proprietà del vino
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Alle giuste dosi, c'è qualcosa nel vino rosso che fa aumentare l'eros nelle donne. E chi sa come maneggiare con dovizia questa preziosa bevanda sa anche cogliere al meglio i frutti dell'amore.
Non si tratta dell'effetto disinibitorio che ha l'alcol se bevuto con moderazione. Nemmeno si tratta dell'effetto effervescente che si nasconde dentro le bollicine dello Champagne, altra notissima bevanda afrodisiaca.
Molto più probabilmente si tratta di una qualche molecola - non ancora identificata con precisione - che si nasconde tra i centinaia di composti chimici che fanno del vino una bevanda unica ed eccezionale, che però, occorre saper maneggiare nella maniera dovuta. L'ultima scoperta sulle virtù afrodisiache del vino rosso arriva dal cuore dell'Italia, da Firenze e più precisamente dal Chianti, una delle patrie del vino rosso italiano, e mondiale.
Proprio nell'Ospedale del Chianti lavora infatti Nicola Mondaini, un andrologo che insieme ad un nutrito gruppo di colleghi tra i quali anche Vincenzo Mirone ordinario di urologia a Napoli - ha deciso di esplorare scientificamente tutti i miti e i detti lasciati attraverso i millenni e la letteratura nel vino e nella tradizione popolare.
Alla fine il risultato di questo lavoro al quale hanno partecipato anche Riccardo Bartoletti dell'Università di Firenze e Francesco Montorsi del San Raffaele di Milano, è un libro che sarà pubblicato da Giunti il prossimo mese. Siccome però l'operazione non ha soltanto un valore letterario e divulgativo, i ricercatori stanno pubblicando i risultati delle loro ricerche sul vino anche sulle riviste scientifiche specializzate. È stato proprio il Journal of Sexual Medicine a pubblicare la più recente delle scoperte fatte dai ricercatori fiorentini, quella cioè dell'effetto positivo sull'eros delle donne.
«Un poeta greco - racconta Mondaini - tremila anni fa scriveva queste parole: "Datemi quattro tazze di vino, la prima la darò agli amici, la seconda la userò per l'amore, la terza per addormentarmi e la quarta per la collera e la violenza". Secondo me, non si poteva trovare una metafora migliore per descrivere tutte gli effetti che il vino puo' avere sull'organismo umano. Effetti che sono ben noti nella letteratura e nella tradizione popolare, che però, dal punto di vista scientifico, non hanno mai avuto il giusto riscontro. È per questo che abbiamo deciso di affrontare questo lungo e complesso campo di ricerca».
Complesso soprattutto perché il vino è una sostanza complessa, composta cioè da migliaia di molecole attive che possono mutare la loro efficacia con il variare della dose assunta.
«Conosciamo il resveratrolo - dice Mondaini - che un polifenolo. Ma in una goccia di vino di sono centinaia di polifenoli diversi, che hanno certo effetti attivi sull'organismo umano». Impossibile quindi testare le singole molecole ad una ad una per vedere l'effetto che avevano.
«Abbiamo deciso di lavorare all'inverso - spiega ancora il ricercatore fiorentino - e di capire, anche sulla base dei detti popolari e delle tradizioni letterarie, se effettivamente ci fossero delle cose in più da capire intorno al vino». Il risultato dello studio è stato in effetti piuttosto sorprendente. «Ci siamo accorti - racconta Mondaini - che esistono altre molecole che favoriscono l'afflusso di sangue in alcuni punti chiave per l'eros come per esempio i corpi cavernosi del glande e quelli della zona clitoridea, ma tutto dipende dalla dose che se ne assume. Se prese in eccesso, queste molecole hanno un effetto contrario».
Successivamente abbiamo rivolto un questionario ad un campione molto vasto (800 persone) di donne cercando di misurare da un lato le loro attitudini al vino, e dall'altro il loro livello di soddisfazione! sessual e. Alla fine dell'esperimento le donne che bevevano uno o al massimo due bicchieri di vino al giorno erano anche quelle che si sentivano più soddisfatte ed appagate.
«I risultati sono eloquenti - conclude Mondaini - quelle che sanno bere del buon vino rosso, sanno anche far meglio l'amore e soprattutto, ne riescono ad apprezzare al meglio i piaceri»