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Journal of Sleep Research: chi dorme poco è incline all'internet-dipendenza

Journal of Sleep Research: chi dorme poco è incline all'internet-dipendenza

Chi dorme poco è incline all’internet-dipendenza

 Si diventa insonni perché non ci si riesce a staccare da computer, tablet e smartphone, o si è già insonni e allora anche di notte si rimane incollati a schermi e tastiere? Questi strumenti sono importanti mezzi di stimolo cognitivo, ma se il loro uso interferisce con qualità e quantità di sonno, allora potrebbero avere un effetto negativo sull’apprendimento, che invece necessita di un buon riposo. Secondo una ricerca realizzata da psicologi canadesi e pubblicata sul Journal of Sleep Research, chi tende a usare fino a tardi i media elettronici ha già per proprio conto difficoltà a prendere sonno.

La ricerca inverte la tendenza rispetto a studi precedenti, che avevano attribuito l’aumento delle insonnie alla difficoltà a separarsi da Facebook o Twitter, da altri social network, e più in generale dai diversivi offerti dall’elettronica. Dicono gli autori dello studio, Royette Tavernier e Teena Willoughby del Department of Psychology della Brock University di St Catharines, nell’Ontario: «Il nostro studio longitudinale su un campione di universitari è durato tre anni ed è stato il primo a esaminare la direzione dell’effetto tra due importanti caratteristiche del sonno (la sua durata e la presenza di disturbi del sonno) e due indici di utilizzo di media (uso di televisione e social network)».

A un migliaio di studenti universitari tra i 17 e i 25 anni è stato sottoposto un questionario, rilevando le loro abitudini nel corso della settimana e durante il weekend, momenti che hanno differenti pattern sia per il tempo dedicato al sonno sia per le modalità d’uso dei media elettronici.

«Lo studio - spiegano gli autori - ha indicato che le preesistenza di problemi del sonno era in grado di predire la quantità di tempo trascorsa guardando la tv o sui social network. Al contrario, il tempo trascorso davanti ai media elettronici non era in grado di predire l’eventuale presenza di disturbi del sonno».

Ciò a cui la ricerca sembra non rispondere è come se la passassero gli insonni quando ancora non esisteva l’elettronica, quando non ci si poteva collegare a internet 24 ore su 24.

Ad esempio, se un buon libro potesse tenere loro compagnia, ma anche tenere sveglio chi altrimenti avrebbe dormito. «D’altra parte, il periodo degli studi universitari rappresenta per molti il momento in cui ci si allontana dalle abitudini familiari - dice il professor Giuseppe Plazzi, del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna, IRCCS Scienze Neurologiche Ausl di Bologna -. Molti prediligono lo studio notturno e questo potrebbe rappresentare l’espressione di una particolare attitudine circadiana, ossia di un loro specifico cronotipo».

(...oissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.sostanze.info/articolo/chi-dorme-poco-incline-allinternet-dipendenza


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)