Journal of Sleep Research: correlazioni tra guida notturna e consumo di alcol
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a cura di Marchetti Simona
Guidare per più di tre ore di notte senza fare una pausa equivale a mettersi al volante ubriachi, perché la stanchezza e il
buio influenzerebbero negativamente la nostra guida al pari dell'alcol. Questa la conclusione a cui sono giunti gli
scienziati dell'Università di Utrecht, che hanno studiato i comportamenti di 14 uomini fra i 21 e i 25 anni, per capire
quanto la stanchezza incida sulle prestazioni al volante. Controllati attraverso dei monitor, i partecipanti al test hanno
dovuto guidare per due, quattro e otto ore in una sola notte, tenendo una velocità costante di 80 miglia orarie in autostrada
(pari a 130 km/ora) e rimanendo al centro della loro corsia di marcia. Alla fine dell'esperimento sono stati poi comparati i
dati sulle singole prestazioni al volante con quelli che già si conoscono riguardanti gli effetti nocivi dell'alcol: si è
così visto che due ore di guida ininterrotta erano sufficienti a far commettere gli stessi errori che si fanno con in corpo
lo 0,05% di alcol. La percentuale saliva poi allo 0,08% allo scoccare della terza ora, mentre dopo quattro ore e mezza si
toccava lo 0,10%.
COLPO DI SONNO - Da qui la richiesta, pubblicata a margine della ricerca sul Journal of Sleep Research, affinché venga
imposto un limite di due ore continuative alla guida notturna per evitare incidenti (è stato calcolato che un quinto di
questi siano dovuti al colpo di sonno al volante). «I nostri risultati mostrano che il colpo di sonno al volante sia da
prendere in considerazione molto seriamente - si legge sul Daily Telegraph - perché è una delle prime cause degli incidenti
in autostrada. Espedienti come ascoltare musica ad alto volume o aprire il finestrino per far circolare l'aria sono di
utilità limitata. Ecco perché andrebbe imposta una durata massima di due ore alla guida continuativa nelle ore notturne». In
una ricerca inglese dello scorso anno, il 74% degli automobilisti aveva detto di aver guidato a dispetto della stanchezza
almeno una volta negli ultimi dodici mesi, mentre il 9% aveva ammesso di farlo una volta alla settimana e circa tre quarti
aveva confidato di non fare mai una pausa quando si trova al volante. Stando alle raccomandazioni degli esperti, quando si
comincia a capire di essere stanchi occorre fermarsi in un posto tranquillo, bere un caffè e schiacciare un pisolino o, in
alternativa e se possibile, fermarsi a dormire da qualche parte.