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Alcol e adolescenza: gli amici influenzano il consumo

Gli adolescenti sono esposti alle pressioni e alle influenze degli amici tant'è che i comportamenti dei coetanei sono ritenuti forti fattori

predittivi dell'uso di sostanze come alcol, tabacco, marijuana. Un team di ricercatori capeggiati dal dottor Burk, del Dipartimento di

scienze comportamentali della Radboud University Nijmegen, ha esaminato le somiglianze nell'evoluzione dei comportamenti d'uso di alcol in

gruppi di adolescenti (10-18 anni) e il ruolo dei meccanismi di selezione e socializzazione. Gli adolescenti, infatti, tendono a scegliere

amici che hanno comportamenti simili ai propri e tendono ad adeguare i propri comportamenti a quelli del gruppo di coetanei. Obiettivo dello

studio è stato identificare quando questi meccanismi emergono, quando esercitano i loro effetti più forti, e se diminuiscono di importanza

con il crescere dell'età. Sono stati coinvolti 950 giovani, divisi in tre gruppi secondo l'età (10-13-16 anni) a cui è stato chiesto di

indicare fino a 23 coetanei tra i migliori amici e quelli con cui si trascorre il tempo libero. La frequenza degli episodi di ubriacatura

cresce in proporzione all'età: almeno una per il 10% degli studenti nella prima adolescenza, per il 60% nella media adolescenza e per il 90%

nella tarda adolescenza. La somiglianza dei comportamenti di consumo emerge attorno ai 12 anni e raggiunge il picco massimo a 14 anni,

ridimensionandosi via via. Gli adolescenti scelgono amici con comportamenti d'uso simili, ma i maschi tendono ad essere più influenzati tra i

12-13 anni, mentre le femmine a 16 anni. Quando gli amici consumano alcol, questo comportamento diventa un fattore predittivo significativo

dell'uso di tale sostanza nella media e tarda adolescenza.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)