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Journal of Substance Abuse Treatment: trattamento e terapie per gli adolescenti contro la violenza e l'alcol

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Trattamento e terapie per gli adolescenti contro la violenza e l'alcol

Con la crescente enfasi sulla diffusione dei trattamenti in materia di sostanze stupefacenti basati sulle evidenze, è fondamentale che clinici e ricercatori valutino la fedeltà degli interventi comportamentali. La fedeltà del trattamento si riferisce alla misura in cui un intervento viene attuato come previsto ed è fondamentale per la realizzazione dello stesso nella pratica. Di grande importanza dunque è la ricerca di una sempre maggior aderenza del trattamento accompagnata da una competenza da parte dei terapeuti.
Questo studio, condotto da un team di ricercatori americani, esamina proprio la competenza del terapeuta e l’aderenza al trattamento con interventi brevi volti ad affrontare l’abuso di alcol e i comportamenti violenti scaturiti dal consumo di tale sostanza in adolescenti.
I dati per questa ricerca sono stati estrapolati da uno studio controllato e randomizzato per confrontare l’efficacia dei meccanismi di erogazione di interventi brevi. I partecipanti, divisi in due turni di intervento, sono stati reclutati presso il centro traumatologico. Sono stati inclusi nello studio pazienti che avevano consumato, nell’ultimo anno, quantità di alcol di diverso genere (birra, vino, liquori, ecc.) e che avevano avuto comportamenti violenti. Tutti i partecipanti ammessi allo studio sono stati divisi in 3 gruppi di trattamento: un intervento breve gestito da un terapeuta, uno gestito da un computer e un intervento attraverso un foglietto informativo sul controllo della condizione del trattamento.
I dati sono stati analizzati seguendo tre scale di valutazione: la “Global Rating of Motivational Interviewing Therapist” (GROMIT) e la “Self Axploration and Change Talk” (SECT) e la “Measures of Content Adherence” . Dall’analisi risulta dunque che la valutazione GROMIT è la più efficace per quanto riguarda l’aderenza al trattamento unita al supporto terapeutico. E’ per questo che, secondo i ricercatori, sono necessari ulteriori studi che forniscano nuove prove della necessità di valutare la competenza terapeutica e l’aderenza al trattamento di intereventi comportamentali brevi.

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)