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Journal of Thoracic Oncology: l'impatto sul fisico dello stop al fumo

Journal of Thoracic Oncology: l'impatto sul fisico dello stop al fumo

Screening: smettere di fumare triplica i benefici


Il vantaggio in termini di mortalità è almeno triplicato nelle persone che fanno i controlli ma smettono di fumare, anche in età avanzata. Studio dell’Istituto nazionale tumori

 

Bene i controlli, bene lo screening, ma la vera chiave di volta per migliorare le prospettive di vita è soprattutto una: smettere di fumare. E’ questo il messaggio rivolto ai forti fumatori dai ricercatori dell’Istituto nazionale dei Tumori, che per la prima volta hanno valutato l’impatto dello stop al fumo sull’efficacia dello screening per i tumori del polmone.

LA RICERCA

Lo studio, descritto sul Journal of Thoracic Oncology, ha esaminato 3.381 persone considerate ad alto rischio di tumore polmonare, ovvero con almeno 50 anni d’età e una storia di tabagismo intenso, ad esempio da un pacchetto di sigarette al giorno per 20 anni. Fra il 2000 e il 2010 tutti erano stati arruolati in programmi sperimentali di screening con Tc a basso dosaggio, con l’obiettivo di identificare precocemente un eventuale tumore ai polmoni e quindi avere maggiori speranze di poterlo curare.

Andando a valutare i casi di morte (per tutte le cause, non solo per tumore), si è visto un rischio notevolmente ridotto (meno 39%) per coloro che avevano già smesso di fumare all’inizio del programma, simile (meno 34%) anche per chi aveva smesso di fumare nel corso dell’osservazione. Morale: “smettere di fumare porta benefici sulla mortalità generale da tre a cinque volte superiori a quelli della sola diagnosi precoce offerta dallo screening”.

INVESTIRE IN SMOKING CESSATION

Ugo Pastorino dirige la Struttura complessa di Chirurgia Toracica dell’Istituto tumori milanese ed è il primo autore della ricerca. Spiega: “Questo lavoro è stato molto importante perché dimostra che smettere anche in età avanzata, anche dopo 30 o 40 anni di fumo, funziona.

E più di quanto ci saremmo aspettati, sicuramente più del solo screening per la diagnosi precoce”. Cosa significa, che i controlli non servono? “No, significa che chi sente di voler fare qualcosa di utile per la propria salute non può continuare a fumare, non solo per il tumore del polmone ma per tutte le cause di morte correlate al fumo, quelle cardiovascolari e le patologie polmonari croniche, come l’enfisema e la BPCO. Inoltre, significa che smettere è possibile, anche per gli incalliti (e le donne oggi sono la vera emergenza).

Abbiamo sperimentato l’uso di un farmaco antifumo, la vareniclina, e funziona. In Italia però non è previsto alcun rimborso, nemmeno per le persone ad alto rischio. Rimborsare tre mesi di terapia, almeno per le categorie più esposte, costerebbe quanto un pacchetto di sigarette al giorno, circa 4 euro, considerando che in media dopo due settimane scompare la dipendenza farmacologica dal tabacco”.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.iodonna.it/benessere/salute-prevenzione/2016/03/16/smettere-di-fumare-triplica-il-beneficio-degli-screening/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)