Karolinska Institutet: ruolo dei genitori nella prevenzione della devianza giovanile
cufrad news alcologia alcol prevenzione giovani
Ragazzi sbandati. Dipende dai genitori
I comportamenti deviati dei ragazzi possono derivare dal rapporto con i genitori.
I genitori svolgono un ruolo chiave sul consumo di alcol, fumo e sul condurre una vita "spericolata" da parte dei figli
I genitori sono la colonna portante del comportamento dei propri figli. Se le basi educative sono solide, generalmente ci
sono ottime probabilità che in età adolescenziale il giovane sia in grado di discernere dalle azioni giuste o sbagliate. E,
secondo nuove ricerche, questo ruolo cardine sarebbe anche associabile al consumo più o meno elevato di alcol e altri "vizi".
Mentre ci sono ragazzi che si sanno trattenere anche tra compagni di bevute; altri perdono il controllo diventando alticci
due volte su tre. Già in tenera età, a quanto pare, si pongono le basi divenire fumatori accaniti, grandi bevitori e animali
notturni.
«Le iniziative che si concentrano sul rafforzamento del rapporto genitore/figlio e la limitazione nell'aver a disposizione
dell'alcol da parte dei genitori, può rivelarsi efficace nel contenimento dei consumi a rischio tra gli adolescenti - spiega
Anna-Karin Danielsson del Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica presso il Karolinska Institutet - I genitori svolgono un
ruolo importante quando si tratta di insegnare ai giovani come resistere alla tentazione di bere».
A suggerire che i genitori possano essere responsabili del comportamento dei propri figli è stato lo studio condotto su 1.220
ragazzi di età compresa tra i 13 e i 19 anni, e che ha voluto indagare sui fattori che possono ridurre il rischio di
diventare bevitori accaniti.
Ciò che è emerso dallo studio è che sono proprio i genitori e il rapporto con i propri figli a fare la differenza. La
comunicazione, che deve essere condotta nella giusta maniera, va però seguita fin dalla prima età adolescenziale, intorno ai
13 anni. Per contro, il rischio è che in futuro diventino grandi bevitori e che abbiamo problemi di salute e di relazioni
sociali con amici, genitori e parenti. Sono i genitori quindi che, in qualche modo, devono saper dare il giusto "imprinting"
perché i propri figli possano crescere forti, sereni, convinti delle loro idee e con una buona capacità di discernimento tra
bene e male.
Il discorso vale per maschi e femmine? Secondo Danielsson no, e c'è una differenza tra i sessi.
«Il rischio di consumo di alcol tra i ragazzi che fumano e che hanno amici si riduce notevolmente quando i genitori buttano
un occhio su ciò che gli adolescenti fanno, e con chi. Considerando anche che le ragazze traggono maggior beneficio da una
relazione più emotivamente stabile e di stretto rapporto genitore/figlio, in termini di effetto protettivo», sottolinea la
ricercatrice.
È indubbio che il ruolo del genitore sia essenziale nella salute e nella stabilità emotiva dei propri figli. Passare del
tempo insieme ai figli può essere un buon metodo per riuscire a penetrare nel loro "mondo" interiore, ancora così fragile e
insicuro. Non è sufficiente sgridare un giovane quando si sta comportando nella maniera che si ritiene sbagliata; quello di
cui hanno bisogno i ragazzi è di una presenza costante e amichevole che li renda forti e sicuri di sé. E per far ciò è bene
che tutti noi genitori tralasciamo un po' delle attività che riteniamo tanto importanti, per dedicare del tempo a conoscere,
apprezzare e guidare i nostri figli. Non è facile, ma neppure impossibile.