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Ketamina e alcol: l'identikit dei nuovi malati di droga

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Ketamina e alcol, l'identikit dei nuovi malati di droga
Due anni è durato il progetto "Neutravel" e di giovani frequentatori di grandi concerti, rave party, feste in discoteca e serate nei locali della movida ne ha incontrati 15 mila tra Torino e Piemonte. Decine di volte l'équipe mobile multidisciplinare formata da medici, infermieri, psicologi ed educatori professionali ha intercettato ed è intervenuta con un camper attrezzato per fornire assistenza sanitaria, fare prevenzione e ridurre i rischi derivanti dall'utilizzo di droghe, prestare primo soccorso.


"Neutravel", realizzato dall'Asl 4 con il Coordinamento piemontese delle comunità di accoglienza a fine marzo si concluso perché sono finiti i fondi stanziati a suo tempo dal ministero della Solidarietà sociale con l'obiettivo di conoscere meglio i consumatori di sostanze - e aiutare così gli operatori dei servizi ad essere più efficaci - in un panorama in continua evoluzione. "Per numero di contatti è il progetto più ampio di questo genere in Italia", ha spiegato Carlo Zarmati, psichiatra, referente del Coordinamento regionale dei Servizi per le dipendenze, a margine del convegno del Gruppo Abele "Dipendenze e consumi".


E mentre si stanno elaborando i dati raccolti con 950 questionari sulle abitudini "di sballo" (a proposito, appena 15 giovani hanno dichiarato di non far uso né di alcol né di altro) Zarmati fa un primo bilancio: "Le persone che abbiamo incontrato non si considerano tossicodipendenti. Ma la nostra osservazione ci fa dire che tra loro c'è un 15-20% di consumatori di cocaina come sostanza primaria e un 60-65% di consumatori polisostanze: un cocktail condito da alcol. A queste condizioni non si può aspettare negli ambulatori, occorre andare incontro alle persone. Per questo stiamo valutando come proseguire "Neutravel". Progetti del genere vanno confermati".


Nell'incontro ravvicinato con il "popolo della notte", sono emerse sorprese. "In primo luogo, che l'uso di sostanze ha detto Zarmati - per molti è assai meno saltuario di quel che si crede, e che l'eroina in endovena e l'oppio non sono banditi come credevamo". Danilo Andreatta, coordinatore di "Neutravel" per l'Asl 4 parla anche di altre "tendenze" dei consumi, decisamente in movimento. Come "il diffondersi della ketamina nei locali, nelle discoteche e soprattutto nei rave party: la ketamina è un anestetico dissociativo che viene iniettato per via intramuscolare o sniffato, che si trova liquido o in cristalli". Tra rave, grandi concerti e feste in locali, "il contesto dove il consumo di sostanze è minore - precisa Andreatta - è quello dei concerti. In generale, comunque, è un consumo disordinato e sempre di più sostanze, assunte insieme o in successione".


Pur nella difficoltà di lettura dei dati e tenendo conto che tra le sostanze è incluso l'alcol, Zarmati ha spiegato che "il 50% dei giovani intervistati dice di usare sostanze una volta la settimana, il 30% più volte, il 15% tutti i giorni. L'idea che l'utilizzo sia limitato ad occasioni di ritrovo, dunque, non aderisce alla realtà". La ripartizione maschi-femmine, poi, è del tutto diversa rispetto a quella dei Sert. "Nei servizi c'è una femmina ogni 5 maschi, qui una ogni 2-3. Anche la marginalità è poca. In generale incontriamo persone ben inserite nel lavoro e nello studio. Questo modo di passare il tempo, di divertirsi - aumenta la ricerca di sensazioni e di prestazioni - è trasversale alle classi. Noi incontriamo lo specchio della società".


La Stampa


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)