L'alcol come alimento: considerazioni
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Le bevande alcoliche rappresentano da millenni uno dei componenti della dieta nella tradizione mediterranea, ma il punto di
vista medico-biologico è, talvolta, controverso. Alcuni nutrizionisti sostengono che l'alcol, non rientrando tra i principi
nutritivi dei vari alimenti, cioè nei glucidi, nei lipidi, nei protidi, nelle vitamine, nei sali e nell'acqua, non deve
essere inserito nelle tabelle dietetiche. Vi sono medici che vietano in modo tassativo l'alcool, determinando una restrizione
dietetica così assoluta che spesso finisce per creare un calo dell'umore del paziente talvolta più dannoso per il processo di
guarigione, di quanto lo sia una moderata quantità di alcool. Unico elemento nutritivo delle bevande alcoliche è, quasi
esclusivamente, l'alcol etilico, tranne nel caso della birra e del vino, che contengono altri principi alimentari anche se in
quantità minima. Le proteine e le vitamine sono scarse, mentre i sali minerali nelle bevande fermentate sono contenuti in
elevata quantità, perciò in caso di abuso duraturo, il soggetto va incontro a uno stato di carenza se non segue una dieta
alimentare più che equilibrata. I superalcolici non distillati contengono come unico principio nutritivo i glucidi.
Il problema, quindi, consiste nel fatto che l'alcol etilico non è in grado di soddisfare le importanti funzioni che i
nutrienti svolgono nell'organismo.
Le funzioni dei principi nutritivi sono:
energetica o costruttiva: i nutrienti forniscono materia per la costruzione o la riparazione delle cellule, specialmente
grazie alle proteine mentre l'alcol etilico non ha nessuna funzione plastica, anzi se in una dieta alimentare l'alcol
sostituisse la quota calorica delle proteine, l'organismo non essendo in grado di rinnovarsi, morirebbe.
regolatrice o protettiva: le vitamine, i sali minerali e l'acqua regolano le funzioni biologiche, mentre l'alcol etilico, in
caso di abuso, può determinare una carenza di queste sostanze e questo può determinare manifestazioni patologiche.
energetica: i grassi, gli zuccheri e le proteine forniscono e assicurano energia all'organismo. L'alcol etilico, essendo
molto energetico, potrebbe sostituire moderatamente una parte delle calorie assunte con i lipidi e con gli zuccheri, ma mai
quelle dei protidi.
L'alcol ha un elevato potere calorico, infatti la combustione di 1 grammo sviluppa 7,1 calorie, ma nonostante questo, dal
punto di vista energetico, non è un buon combustibile, perché brucia troppo rapidamente, sperperando una buona parte
dell'energia sotto forma di calore, che l'organismo disperde facilmente a causa della vasodilatazione cutanea indotta. Altro
elemento in suo sfavore è che l'alcol viene metabolizzato quasi interamente dalle cellule epatiche e i prodotti metabolici
tossici passano nel circolo sanguigno, raggiungono i vari distretti dell'organismo e causano i danni e le manifestazioni
cliniche tipiche dell'intossicazione etilica.
Bisogna anche considerare che il potere ingrassante dell'alcol è elevato, perciò se le sue calorie sono aggiunte a quelle
normalmente contenute nella dieta, si favorisce facilmente l'aumento di grasso nei tessuti e quindi l'obesità, specialmente
in quelle persone tendenzialmente predisposte. Alcuni individui, riducendo la quantità di alcol ingerita giornalmente,
riescono a dimagrire. Quando le calorie dei principi nutritivi vengono sostituite totalmente o quasi con quelle dell'alcol,
si può ottenere una riduzione del peso corporeo, ma con il rischio di gravi alterazioni.
La malnutrizione dell'alcolista è determinata da una serie di fattori:
l'ingestione eccessiva di alcol, determina un senso di sazietà, inducendo l'etilista a trascurare la sua alimentazione e, di
conseguenza, l'apporto giornaliero di nutrienti risulta inadeguato, soprattutto nei confronti della loro funzione plastica e
regolatrice.
L'etanolo, in quantità elevata, provoca seri danni al fegato e al pancreas causando problemi nella digestione degli alimenti
ingeriti; inoltre i danni procurati all'intestino determinano un alterato assorbimento delle sostanze nutritive.
L'abuso cronico di alcol determina anche un'alterata utilizzazione delle sostanze nutritive , perché le calorie degli
alimenti vengono sostituite da quelle inutili dell'alcol.
Quindi l'alcol non è da considerare come un alimento in grado di farci stare bene se assunto in quantità elevate, ma può
rappresentare un buon complemento per gli alimenti e stimolare i processi digestivi quando l'ingestione è moderata e fatta al
momento opportuno. Una giusta quantità di vino o di birra durante i pasti può anche avere effetti benefici su alcune funzioni
digestive, mentre l'abuso causa con il tempo dipendenza e varie complicazioni.