L'alcol e gli anziani: risponde il prof. Veronesi
Considerazioni del prof. Veronesi sul consumo di alcol fra gli anziani
Domanda di un lettore:
Caro Professore,
l'abuso di alcool è da proscrivere ad ogni età per le nefaste conseguenze sui vari apparati ,specie quello neurologico.
Ma un modesto consumo è consentito o, perfino, consigliabile nell'età anziana?
Risponde Umberto Veronesi:
Caro Renato, approfitto del suo messaggio per fare chiarezza sul tema della pericolosità dell'alcol che è sempre centrale. Diciamo subito che un modesto consumo è consigliabile non solo nell'età anziana, ma in generale.
Numerosi studi epidemiologici hanno mostrato che gli individui che consumano quotidianamente quantità moderate di alcolici hanno un rischio di mortalità più basso rispetto a chi è astemio o beve troppo. Per quantità moderate si intende da 2 a 4 bicchieri da circa 120 ml per gli uomini e 1-2 bicchieri per le donne al giorno. È altrettanto evidente che però, oltre questa quantità, il rischio di decesso aumenta molto rapidamente. L'alcol a forti dosi infatti provoca danni considerevoli alle cellule e aumenta nettamente il rischio di sviluppare il cancro e le malattie cardiovascolari.
La ricerca sta verificando recenti dati sperimentali che dimostrerebbero che l'assunzione di alcol in dosi moderate riduce i rischi di infarto accrescendo la quantità di colesterolo buono (HDL), considerato come il fattore chiave per la prevenzione delle malattie cardiovascolari; inoltre sembra ridurre la tendenza alla formazione di trombi nel sangue, inibendo l'aggregazione delle placche sanguigne.
Rispetto alle altre bevande alcoliche, il vino rosso in particolare sembra avere un effetto protettivo contro i tumori. Questo effetto pare sia dovuto al resveratrolo, una sostanza che, in studi di laboratorio, ha dimostrato la capacità di inibire i processi tumorali.
Quindi il consumo moderato di vino rosso rappresenta una modalità semplice e gradevole per prevenire lo sviluppo del cancro, le malattie coronariche e gli infarti.