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L'alcol in Italia: uso e abuso negli anni 2012 e 2013

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L’alcol in Italia: uso e abuso negli anni 2012 e 2013


Secondo dati Istat, nel 2013, il 63,9% degli italiani dagli 11 anni in su ha consumato una bevanda alcolica nell’anno, percentuale stabile rispetto al 2012. Ad aumentare è la percentuale di “bevitori” occasionali, rispetto al 2003, siamo passati dal 37,6 al 41,2%.


Per quanto riguarda le scelte, il 51,6% della popolazione italiana che beve preferisce il vino, poi la birra (45,3%) e aperitivi, amari e superalcolici (39,9%).


Il dato preoccupante fra quelli pubblicati riguarda i minori, l’11,3% di italiani con età compresa fra gli 11 e i 15 anni ha consumato almeno una bevanda alcolica nel 2013. Un dato che si moltiplica nella fascia di età fra i 15 e i 17 anni: il 43,4% di adolescenti italiani ha bevuto alcol almeno una volta nello scorso anno. Ancora diffuso il fenomeno del binge drinking (consumo di sei o più bevande alcoliche in un’unica occasione), in calo solo fra le donne (dal 31,% al 2,5%) e fra gli uomini che hanno fra i 45 e i 64 anni (dal 9,9% al 6,1%).


Quello del binge drinking resta uno dei comportamenti a rischio nel consumo di bevande alcoliche, un fenomeno che riguarda ben 7.144.000 persone (il 13,2%).


Per quanto, invece, concerne il luogo dove si “alza il gomito”, dove si è registrato l’ultimo episodio di binge drinking al primo posto ci sono bar, pub o birrerie (il 40,5%), al secondo la casa di amici o parenti (38%), dietro la discoteca (16,2%) e pizzerie, osterie o ristoranti (7,3%). Per strada, invece, si “ubriaca” solo il 6,8% dei consumatori di alcol.


Il consumo di alcol è più diffuso in tutte le fasce d’età fra i cittadini stranieri: il 56,2% degli stranieri residenti in Italia con più di 14 anni ha bevuto almeno una consumazione alcolica in un anno. Fra le nazionalità dell’Est si registrano dati superiori alla media, secondo il rapporto Istat: il 71,8% dei romeni in Italia ha consumato almeno una bevanda alcolica in un anno solare, il 71,4% degli ucraini, il 69,2% dei polacchi, il 68,3% dei moldavi e il 68,2% degli albanesi. Bevono di meno, invece, le comunità asiatiche (indiani, maghrebini, cinesi e filippini). Non solo, il 13,2% dei cittadini stranieri maggiore di 14 anni ha avuto un comportamento a rischio e nel caso degli uomini il rischio è ben tre volte superiore (20,1% contro il 7,1%). Il consumo giornaliero di alcool senza moderazione riguarda il 5,4% della popolazione straniera dai 14 anni in su, mentre il binge drinking coinvolge l’11,7% degli stranieri e il 17,8% degli uomini.


Un altro dato interessante riguarda la crescita del consumo di alcol fuori dai pasti e il calo di quello giornaliero. Il 41,3% di italiani ha consumato nel 2013 alcol occasionalmente, il 25,8% lontano dai pasti, mentre solo il 22,7% dichiara di bere tutti i giorni (nel 2003 era il 31%). Aumenta anche la percentuale di donne che beve fuori dai pasti: il 23,5% di loro beve lontano da pranzo e cena. Per quanto, invece, riguarda la cifra dei consumi per la fascia fra i 18-19 anni i dati si avvicinano a quelli nazionali e sono più elevati per le donne (53,3%) rispetto agli uomini (51,2%).


(...omissis...)


Chiara Laganà


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.fondazioneserono.org/alcolismo/ultime-notizie-alcolismo/alcol-in-italia-uso-e-abuso-negli-anni-2012-e-2013/#sthash.KLzpVSqA.dpbs


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)