338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

L'alcol interferisce con le difese dall'infarto

cufrad news alcologia alcol alcolici infarto difese

L'alcol interferisce con le difese dall'infarto
L'assunzione eccessiva di alcol (l'equivalente di mezza bottiglia di vino) peggiora il danno cardiaco causato da un infarto,

in quanto blocca le difese naturali che il nostro cuore utilizza nel tentativo di ridurre tale danno.
Questo risultato è stato dimostrato da uno studio pubblicato di recente sul Journal of the American College of Cardiology da

un gruppo di ricercatori coordinato da Filippo Crea, direttore dell'Istituto di Cardiologia dell'Università Cattolica di

Roma.
"Se un paziente nelle ore precedenti a un infarto - spiega Crea - ha uno o più brevi episodi di angina pectoris (ciò che

capita in almeno metà dei casi), il danno provocato dall'infarto quasi si dimezza: muoiono cioè meno cellule di quanto

accadrebbe in assenza di angina". Questo meccanismo di protezione naturale del cuore prende il nome di precondizionamento

ischemico.
Studi epidemiologici precedenti avevano suggerito che l'abuso di alcol può raddoppiare la mortalità per infarto. "Ma è la

prima volta - aggiunge Crea - che viene dimostrato che il meccanismo biologico che spiega questo effetto dannoso dell'eccesso

di alcol è il blocco del precondizionamento ischemico, fornendo una spiegazione biologicamente plausibile alle osservazioni

epidemiologiche".
"Abbiamo studiato trenta pazienti, di cui otto donne, di età media 65 anni", racconta ancora il direttore dell'Istituto di

Cardiologia. Lo studio è stato condotto nel corso di un'angioplastica, che viene impiegata per dilatare le arterie quando

sono occluse. Siamo noi stessi, quindi, a creare per un paio di minuti una piccola ischemia controllata che non lascia

nessuna traccia, simile all'angina prima dell'infarto - continua Crea - Utilizzando quest'approccio abbiamo studiato gli

effetti dell'assunzione di alcol - in questo caso 40 grammi di etanolo, somministrati sotto forma di 150 ml di Gin mezz'ora

prima dell'ischemia a metà dei pazienti, mentre l'altra metà assumeva una quantità equivalente di acqua -. Ebbene abbiamo

osservato che solo nei pazienti che avevano assunto alcol il cuore perdeva la capacità di attivare il meccanismo del

precondizionamento in risposta alla breve ischemia".
L'alcol interferisce dunque, a queste dosi, con i complessi meccanismi fisiologici di difesa del cuore. Ma, come in tutte le

cose, sottolinea Crea, "l'importante è non esagerare: dosi moderate di alcol non fanno male. Basta non superare uno, massimo

due bicchieri di vino a pasto".