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L'alcol è la seconda causa di morte sulle strade europee

L'alcol è la seconda causa di morte sulle strade europee

L'alcol è la seconda causa di morte sulle strade europee Secondo uno studio spagnolo la soluzione è aumentare le accise

Le strategie di riduzione dei consumi sarebbero più efficaci di altre misure isolate
 
di Andrea Brenta

 

L'alcol, dopo l'alta velocità, è il principale responsabile degli incidenti stradali. Ma una soluzione in grado di far fronte a questo vero e proprio flagello non è stata ancora trovata. Anche perché proprio dove il tasso alcolico autorizzato è pari a zero, la mortalità sulle strade risulta più elevata.

«Il Regno Unito, malgrado un limite alcolemico fissato a 0,8 g/l, registra una mortalità molto bassa, mentre la Repubblica Ceca, che ha fissato tale limite a zero, ha una forte mortalità», osserva Michel Reynaud, docente presso la facoltà di Paris Sud e presidente di Fonds actions addictions.

Un paradosso solo apparente, che mostra lo scarto tra regole e comportamenti individuali.

Nel caso della Repubblica Ceca, inoltre, l'etilotest è stato introdotto soltanto nel 2010, mentre la soglia alcolemica a zero risale al 1953.

Anche la soluzione di fissare un limite orario per la consumazione di alcolici nei bar e nei locali non ha avuto i risultati auspicati. Anzi. «Intere generazioni di giovani hanno imparato a bere più che potevano in un lasso di tempo minimo», affermava sconsolata nel 2007 la politica britannica Jane Griffiths, ancora due anni dopo che Inghilterra e Galles avevano «ammorbidito» la legge che proibiva la vendita di alcol dopo le 23. Alcuni ricercatori anglosassoni hanno calcolato che la fine del divieto ha permesso di ridurre del 23% il numero di incidenti avvenuti di venerdì e sabato sera tra le 21 e le 6 del mattino sulla strade dell'Inghilterra e del Galles.

Ma non tutto è così semplice come appare.

José Castillo-Manzano, professore di economia applicata all'università di Siviglia e alcuni suoi colleghi del dipartimento di economia dell'università di Barcellona hanno analizzato i dati sulla mortalità stradale nei 28 paesi dell'Unione europea. In uno studio pubblicato sulla rivista Transportation Research, essi affermano che le strategie di riduzione dei consumi di alcol sono più efficaci delle singole misure isolate. «I nostri risultati mostrano che le strategie che mirano a ridurre il consumo di alcol sono chiaramente efficaci per ridurre il numero di incidenti stradali», si legge nello studio. «Esse sono anche più efficaci di altre misure generali di sicurezza stradale, come per esempio i limiti di velocità». Per contro, arrivare a «zero alcol non appare come la panacea», precisano i ricercatori spagnoli. «Per essere precisi, i nostri risultati potrebbero essere usati soprattutto a sostegno di un incremento dei prezzi di vendita dell'alcol, per esempio attraverso un aumento delle accise».

«È uno studio con una metodologia molto rigorosa», rimarca il professor Reynaud, «e conferma che è sempre una politica globale di riduzione dei consumi alcolici a essere incisiva e che, al contrario, le misure isolate sono spesso inefficaci».

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=2235408&codiciTestate=1&sez=hgiornali&titolo=L%27alcol%20%E8%20la%20seconda%20causa%20di%20morte%20sulle%20strade%20europee%20Secondo%20uno%20studio%20spagnolo%20la%20soluzione%20%E8%20aumentare%20le%20accise

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)