L'alcol uccide un europeo su dieci. E gli uomini sono più a rischio
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Nel mondo i bicchieri di troppo causano una morte su 25. L'allarme arriva dai ricercatori dell'università di Toronto secondo cui il consumo medio dei drink nel Vecchio Continente si aggira a 21,5 unità a settimana
Adnkronos Salute 27 giugno 2009
Che si tratti di birra, vodka o tequila assunte in quantità eccessiva, una morte su 25 in tutto il mondo è causata dall'alcol. E in Europa il dato sale a un decesso su 10. Lo evidenziano ricercatori dell'università di Toronto (Canada) sulla rivista 'The Lancet', lanciando l'ennesimo allarme sui rischi legati alla dipendenza dai drink, che oggi uccide quanto il tabacco 10 anni fa.
Le malattie che l'alcolismo può provocare vanno dalla cirrosi epatica ai disturbi cardiovascolari, fino a una serie di tumori: alla bocca e alla gola, al colon-retto e al seno. Il consumo medio di alcol nel mondo si aggira attorno alle 12 'unità' a settimana, ma in Europa la stima sale a 21,5. In America si bevono in media 17 drink a settimana, mentre nel Medioriente, viste le regole religiose che impediscono il consumo di bevande alcoliche, si scende a 1,3.
Lo studio canadese ha preso in considerazione il 2004, l'ultimo anno per il quale sono disponibili dati che consentano una comparazione a livello globale, rilevando che il 3,8% dei decessi (appunto uno su 25) è riconducibile all'alcol. Ma nel Vecchio Continente la proporzione sale a ben una morte su 10, con la Russia che detiene il record del 15% dei decessi direttamente attribuibili ai bicchieri di troppo. A livello mondiale, gli uomini corrono un rischio 5 volte superiore rispetto alle donne di morire a causa dell'alcol, specialmente se si tratta di giovani. Per questo motivo Ian Gilmore, presidente del Royal College of Physicians e della Alcohol Health Alliance britannica commenta la ricerca sottolineando la necessita' di "campagne di sensibilizzazione come quelle sul fumo e regole per limitare la vendita di alcolici ai giovani".