L'alcolismo altera la pressione dell'esofago e causa reflusso grastroesofageo
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L'alcolismo altera la pressione dell'esofago e causa reflusso grastroesofageo
L'alcol danneggia l'attività motoria dell'esofago, dello sfintere esofageo (di cui modifica la pressione), dello stomaco e ha effetti diretti sul tratto alto della mucosa esofagea. In generale, è stato inoltre dimostrato che l'assunzione acuta di alcol inibisce la funzione dei tessuti eccitabili, inclusi i nervi e i muscoli.
Uno studio realizzato in Turchia ha avuto come obiettivo quello di determinare l'effetto del consumo cronico di alcol sulla reattività della mucosa dell'esofago e sul muscolo liscio dello sfintere esofageo. Per i test sono stati analizzati sei ratti maschi inseriti in un gruppo al quale è stato somministrato etanolo per quattro settimane. Altri sei ratti sono stati inseriti in un gruppo alimentato con una dieta liquida (saccarosio). Sono stati inoltre utilizzati due gruppi di controllo. In ciascun gruppo sono state valutate la reattività della mucosa dell'esofago e strisce del muscolo liscio dello sfintere esofageo; sono stati effettuati anche esami istologici per mostrare gli effetti del consumo cronico di alcol. Le risposte in
termini di contrazione muscolare massima della mucosa dell'esofago dopo stimolazione, sono risultate diminuite nel gruppo trattato con etanolo rispetto ai gruppi di controllo, come anche le risposte di rilassamento alla serotonina.
Anche se è ben noto che i tessuti esofagei dei ratti sono istologicamente diversi da quelli dell'uomo, esistono comunque alcune similitudini in termini di rilassamento dei tessuti mediati da sostanze quali il monossido di azoto (NO) o altri neurotrasmettitori. Pertanto, concludono i ricercatori, questi risultati suggeriscono che il consumo cronico di alcol altera le risposte di rilassamento e di contrazione sia nella mucosa esofagea che nella muscolatura liscia dello sfintere esofageo e potrebbe contribuire al reflusso gastroesofageo, spesso riscontrato dopo le ubriacature.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)