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L'American Journal of Psychiatry pubblica gli effetti del THC sulla memoria spaziale

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L’American Journal of Psychiatry pubblica gli effetti del THC sulla memoria spaziale


The American Journal of Psychiatry
 

A tutt'oggi esistono variabili potenzialmente confondenti nella valutazione di tali effetti sull'uomo che precludono una diretta determinazione della relazione causale tra l'uso della cannabis in età adolescenziale e una maggiore probabilità di sviluppare persistenti danni alla memoria di lavoro.


Gli autori di una recente ricerca in questo ambito, hanno esaminato l'effetto dell'esposizione ripetuta al THC, il principale principio attivo della cannabis, sulle abilità di memoria di lavoro spaziale e di riconoscimento di oggetti in scimmie adolescenti. I ricercatori hanno confrontato 7 coppie di scimmie adolescenti, maschi del genere Rhesus, confrontando la loro performance cognitiva dopo somministrazione di THC intravenosa per 5 giorni la settimana per un periodo di 6 mesi. La capacità cognitiva sul compito di memoria è stata valutata 23 o 71 ore dopo la somministrazione della sostanza. Sono stati valutati anche gli effetti acuti sulla memoria di lavoro all'inizio dello studio (fase di baseline) e dopo 6 mesi.


Rispetto agli animali di controllo, le scimmie sottoposte ripetutamente a THC hanno mostrato un brusco cambiamento dell'accuratezza al compito di memoria spaziale. Poichè la maturazione della capacità di memoria di lavoro è maggiormente ritardata per la componente spaziale rispetto al ricordo di oggetti, i risultati dello studio suggeriscono che gli effetti persistenti del THC sulla performance cognitiva sono maggiormente evidenti quando l'esposizione coincide con la fase attiva di sviluppo dei circuiti neurali coinvolti nella memoria di lavoro spaziale.


http://www.droganews.it/news/2220/L%E2%80%99_American_Journal_of_Psychiatry_pubblica_gli_e.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)