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L'ASAPS: "Molte norme, pochi agenti"

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Finito l'effetto della patente a punti, gli automobilisti tornano a essere indisciplinati
Sicurezza stradale, torna l'emergenza

ASAPS.IT

Biserni: "La centrifuga delle nuove normative in piena estate disorienta anche l'operatore di polizia"
Periodicamente, si mette mano al Codice della Strada varando pacchetti di nuove norme che dovrebbero colpire sempre più duramente i trasgressori e aumentare, al tempo stesso, la sicurezza sulle nostre vie di comunicazione. Invece? Invece, le cose non stanno migliorando come dovrebbero. Dopo qualche anno di buoni risultati grazie soprattutto alla patente a punti, ecco che gli automobilisti ricominciano a essere fortemente indisciplinati.
AUTOVELOX, PATTUGLIAMENTO E TUTOR - C'è un grave motivo alla base della recrudescenza dell'insicurezza stradale: mancano le forze dell'ordine in grado di prevenire e reprimere. Si parla di autovelox, di tutor, di pattugliamento. In realtà autovelox e tutor, che costituiscono un deterrente validissimo alle infrazioni, funzionano a singhiozzo. E il pattugliamento, addirittura, è un pio desiderio: gli agenti sono sempre meno e sempre più vecchi; se si aumentano le pattuglie su una determinata arteria, su quella vengono dirottati agenti da altre sedi sguarnendo altre strade. «Il nuovo pacchetto di norme sicuramente presenta aspetti positivi per una migliore qualificazione della sicurezza sulle strade - sostiene Giordano Biserni, presidente dell'Asaps il sodalizio degli agenti che operano sulle strade -. C'è però da dire che la centrifuga delle nuove normative in piena estate disorienta in parte anche l'operatore di polizia che fatica a tenere il passo con modifiche di vera sostanza. I codici e i prontuari in dotazione agli agenti sono in pratica da buttare. I nuovi non sono pronti, anche perché si attende la seconda tornata di modifiche al codice per settembre, che prevede nuovi limiti di velocità, nuove ammende e detrazioni di punti. Quando saranno pronti i nuovi testi i costi rimarranno sulle spalle degli agenti che li dovranno comprare a loro spese. E anche questo è un aspetto, diciamo così, singolare».
«ORGANICO INCHIODATO» - Nell'ultima mandata di cambiamenti, la Polizia di Stato ha distribuito solo poche migliaia di manuali agli 11.900 agenti della Polstrada. Non ci sarà legge draconiana che tenga se non ci saranno poi le schiere di agenti per applicarla. Tanto per parlare della sola Polizia Stradale è bene ricordare che oggi la Specialità mette su strada più o meno lo stesso numero di pattuglie degli anni '70 quando sulle strade italiane circolavano 13-14 milioni di veicoli contro i 46 milioni di oggi. «L'organico attuale della Stradale - continua Biserni - è inchiodato sotto quota 12.000 quando quello previsto è di 13.500 operatori. Un numero che a mio parere è sottodimensionato rispetto alle esigenze di oggi. L'emergenza stradale diventa tale solo ad agosto o dopo qualche sciagura da fine settimane e post discoteca. La realtà è dettata dalla gravità di un fenomeno costante nella sequela della mortalità stradale».
L'ESEMPIO DEL PASSANTE DI MESTRE - Un esempio per tutti. Il nuovo passante di Mestre realizza una nuova arteria a tre corsie di 32 km. A Mestre è stata costruita, col contributo della Concessionaria autostradale, una nuova e bella caserma per la Polizia Stradale, inaugurata nello scorso inverno. Ma gli uomini in più che dovevano essere assegnati per la vigilanza di quel nuovo tratto dove sono? Chi li ha visti? «È stato mandato qualche agente in aggregazione da altri reparti del Veneto - spiega il presidente dell'Asaps -, col risultato di sguarnire la vigilanza in altre importanti arterie. Stiamo per altro parlando di una regione chiave nel controllo anche dei veicoli pesanti italiani e stranieri del corridoio nord-est». Insomma la storia si ripete, la coperta è corta e si vedono ormai i piedi. Intanto il personale invecchia. L'età media in molti reparti sfiora i 40 anni. Gli ultracinquantenni sono impiegati nei turni di pattuglia. I concorsi per assumere agenti non si vedono, l'ultimo è del '97. Arrivano solo poche energie dai militari dell'esercito in ferma prolungata. Tanti giovani dalla vita civile vorrebbero abbracciare una nuova carriera per entrare direttamente in Polizia e nelle altre forze dell'ordine. Da 10 anni non è più possibile, ora gli agenti possono arrivare solo dall'esercito.
«SITUAZIONE DI EMERGENZA» - Se quella della strada è una guerra (e lo è, visto che si contano 14 caduti e 900 feriti al giorno) va combattuta con eserciti adeguati nel numero e nella qualificazione professionale. Qualche autovelox in meno e qualche pattuglia in più sarebbero un bel corredo per le nostre strade. Un corredo capace di far tornare verso l'alto la sintonia fra controllori e controllati, fra le divise e i cittadini. «E la preparazione deve essere massima - conclude Biserni -. I conducenti conoscono perfettamente i loro diritti e spesso si fanno sostenere da appositi e agguerritissimi uffici legali. La risposta in termini di forze fisiche sta diventando sempre più scarica. Non si ripianano gli organici, mancano mezzi adeguati, alla Stradale si richiede più presenza sulle strade d'estate con 40 gradi e d'inverno con -5 senza particolari gratificazioni. Passato agosto il tema strada andrà nel cassetto. Per gli agenti anche pochi riconoscimenti al merito. Le leggi non bastano. Quella della strada è una emergenza come le altre. Crimine, mafia, operatività negli stadi, soccorsi per calamità sono emergenze sì o no? Se la risposta è sì la situazione non è assolutamente adeguata».