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L'associazione fra consumo cronico dell'alcool e alterazioni del tono dell'umore

L'associazione fra consumo cronico dell'alcool e alterazioni del tono dell'umore

L'associazione fra consumo cronico dell'alcool e alterazioni del tono dell'umore

 

L'associazione fra consumo cronico dell'alcool e alterazioni del tono dell'umore è molto complessa e non facile da decifrare. Ad esempio è difficile definire il rapporto causa/effetto fra etilismo e depressione. Un'importante linea di ricerca ha affrontato questo problema, ma fornendo risultati contrastanti, per il fatto che spesso si è cercato di spiegare il nesso di causalità  partendo da studi epidemiologici che evidenziano associazioni fra condizioni e patologie, ma senza spiegarne il rapporto causa/effetto.

Ricerche più orientate a definire quale patologia provocasse l'altra hanno dimostrato, ad esempio, che una diagnosi di depressione era più frequente in individui che avevano avuto una storia di abuso di alcool nei dodici mesi precedenti. Questo tipo di indagine comporta, oltretutto, problemi di metodo in quanto, per registrare in modo retrospettivo abitudini e consumi, i ricercatori si devono affidare al ricordo dei soggetti valutati che può essere poco preciso. D'altra parte, anche i meccanismi biologici alla base di possibili nessi fra etilismo e depressione sono difficili da decifrare in quanto ciascuna condizione si basa su alterazioni estremamente complesse e mancano riferimenti su aspetti fondamentali quali, ad esempio, la soglia di consumo di alcool oltre la quale si sviluppa depressione. Una recente revisione dell'argomento suggerisce che, sulla base delle evidenze disponibili, il consumo cronico di alcool aumenti il rischio di sviluppo di una depressione maggiore.

Conferme importanti di questo tipo di relazione giungono anche dal rilievo che l'astinenza dall'alcool induca un miglioramento dei sintomi degli etilisti con depressione maggiore. Non bisogna dimenticare però che da alcune analisi è emerso che ci sono soggetti che usano l'alcool come auto-medicazione dei sintomi della depressione. Questo vuol dire che in alcuni individui può essere necessario un trattamento contemporaneo per etilismo e depressione per aumentare le probabilità  di successo e prevenire le recidive dell'uno e dell'altra.

Anche per quanto riguarda l'ansia, ed in particolare il disordine da ansia sociale, sono stati studi epidemiologici ad evidenziare un'associazione fra le due condizioni. Come per la depressione però è molto difficile stabilire in che direzione si sviluppa il rapporto causa/effetto. Il disordine da ansia sociale è caratterizzato da una intensa paura di essere osservato e giudicato negativamente dagli altri. Chi è affetto da questa patologia tende ad evitare tutte le occasioni sociali che gli creano disagio, ad esempio le feste con i colleghi di lavoro. Il disordine da ansia sociale colpisce, rispettivamente, l'11% degli uomini ed il 15% delle donne. Le uniche due patologie psichiatriche più frequenti sono depressione e abuso di alcool. Quanto alla frequenza dell'associazione fra etilismo e disordini da ansia sociale alcune casistiche suggeriscono valori intorno al 23-24%.

 

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.fondazioneserono.org/disabilita/alcolismo/alcool-e-sistema-nervoso-alcolismo/alterazioni-del-tono-dellumore/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)