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L'eccesso di alcol compromette la qualità del sonno REM: lo rivela uno studio

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Il drink rovina i sogni
L'eccesso di alcol compromette la qualità del sonno REM, fondamentale per il recupero cerebrale


L'alcol concilia il sonno? Non è proprio così. E' vero infatti che dopo aver bevuto è facile cadere addormentati, ma la qualità del sonno ne risulta compromessa. «Molte persone che hanno difficoltà a dormire si aiutano a prender sonno con un bicchierino, pensando faccia meno male di una pillola» dice Irshaad Ebrahim, direttore medico del London Sleep Center di Londra, nel Regno Unito. «In realtà, sebbene accorci i tempi di induzione del sonno, l'alcol lo rende meno riposante, andando a interferire con la fase REM, quella in cui si sogna e si manifestano rapidi movimenti degli occhi (REM sta per Rapid Eyes Movement)».


Lo studio - Ad approfondire il rapporto tra alcol e sonno sarà uno studio in uscita sul numero di aprile di Alcoholism: Clinical & Experimental Research, in cui i ricercatori inglesi hanno esaminato i dati emersi dai 27 lavori disponibili in letteratura. «Dall'analisi emerge che in effetti se si beve la sera ci si addormenta prima» prosegue lo studioso. «Inoltre, nelle prime fasi, il sonno può essere più profondo». L'opinione comune, quindi, ha il suo fondamento. Ma se si analizza la qualità del sonno attraverso la polisonnografia, l'esame che raccoglie una serie di parametri fisiologici del paziente durante la notte, dall'elettroencefalogramma alla respirazione, si scopre una realtà ben diversa. «Prima di tutto si vede che, nelle persone predisposte, l'alcol favorisce in questa fase disturbi del sonno come il sonnambulismo o le apnee notturne» precisa l'esperto. «Inoltre, se si dorme dopo aver bevuto, il sonno REM, fondamentale per la rielaborazione dei dati raccolti durante il giorno dal cervello, come la deframmentazione in un computer, risulta significativamente alterato».


Il sonno infatti vede un alternarsi di fasi REM ad altre dette "non REM" in cicli di circa 90 minuti:


«L'alcol, a qualunque dose, si è dimostrato in grado di ritardare la comparsa della prima fase REM e di ridurre la percentuale totale di sonno che durante la notte è occupata da questa vivace attività cerebrale» aggiunge Ebrahim. «Altri effetti specifici invece dipendono dalla dose di alcol ingerita».


Le conclusioni - Non è quindi un drink in più che può risolvere il problema di chi non riesce a dormire. L'apparente beneficio tratto dall'addormentarsi più facilmente è facilmente compensato dalla sonnolenza e dalla scarsa concentrazione che ci si ritrova il giorno dopo. Effetti non dovuti necessariamente alle conseguenze dell'alcol, se questo non è in dosi tali da produrli di per sé, ma semplicemente al fatto di aver dormito male. Senza nemmeno saperlo.


Meglio attenersi dunque ai classici consigli degli esperti: cercare di svolgere più attività fisica durante la giornata (ma non la sera, prima di andare a letto); evitare il consumo di caffeina, alcol e nicotina, soprattutto la sera; mantenere fresca la temperatura della stanza; rispettare orari regolari in cui svegliarsi e andare a dormire; non mangiare, guardare la televisione, lavorare al computer o svolgere altre attività a letto, luogo deputato esclusivamente al sonno (con poche altre eccezioni).
Roberta Villa


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)