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L'effetto depressivo sui consumi globali di vino è arrivato e si fa sentire anche in Italia

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"Preoccupazione per la grave situazione del mercato del vino che rischia di infliggere un durissimo colpo ad uno dei pochissimi comparti dell'agricoltura che fino a poco tempo fa riusciva a dare ai produttori una remunerazione accettabile" è espressa dal presidente di Inea, Lino Rava. L'effetto depressivo sui consumi globali di vino è emerso, con un leggero ritardo sugli altri comparti, ma, nel primo trimestre 2009, le vendite italiane dei vini bianchi Vqprd presentano un valore pari a 80 milioni euro, in contrazione di 18,5 punti percentuali sul 2008. E i vini rossi e rosati Vqprd, ugualmente hanno fatto registrare un valore delle esportazioni pari a 218 milioni di euro, in flessione del 16%. I vini da tavola, invece, con un valore di 425 milioni di euro fanno registrare una contrazione meno consistente (-3,4%).
Le dinamiche delle vendite estere evidenziano ancora una volta come siano proprio i vini più competitivi sul piano dei prezzi a risentire in maniera inferiore della crisi economica. Scendendo nel dettaglio dei principali Paesi clienti emerge che è l'Ue trainare la domanda, a fronte di una battuta d'arresto dei Paesi terzi. Tra tutti è d'obbligo segnalare la buona ripresa dell'export italiano verso la Germania, determinato soprattutto dai vini da tavola sfusi. Segnali negativi arrivano invece dagli Stati Uniti, dove le esportazioni italiane perdono il 14% in volume. A ciò si aggiunge che secondo le stime Ismea/Uiv, la produzione italiana nel 2009 è in crescita e si dovrebbe posizionare sui 47-48 milioni di ettolitri (+5%). Il primo semestre 2009 mostra una situazione del settore industriale molto preoccupante. Le rilevazioni Ismea dimostrano come nel secondo semestre 2009 l'indice sul clima di fiducia per il settore vinicolo segni un -19%, a fronte di un -6% per l'agroalimentare nel suo complesso. I prezzi all'origine, sempre secondo Ismea, hanno proseguito la fase di declino, da un lato a causa delle incertezze legate all'applicazione di alcuni strumenti di intervento previsti dalla nuova Ocm, dall'altro per il permanere di una domanda stagnante, tanto sul fronte interno, quanto sul quello estero.
Il presidente Rava osserva, infine, che, in una fase di così forte stagnazione del mercato, "anche una impropria interpretazione dei provvedimenti restrittivi sul consumo delle bevande alcoliche abbiano una influenza negativa e bene ha fatto il ministro Zaia a riportare il dibattito alla sua reale dimensione". Il presidente dell'Inea, pur consapevole della difficoltà di intervenire a sostegno diretto dei produttori stante il quadro delle regole comunitarie, ritiene "prioritario garantire la correttezza e la trasparenza del mercato, il sostegno alla commercializzazione verso i Paesi terzi, e forme di assicurazione del reddito dei produttori agricoli".