L'epatite C accresce il rischio di cancro al fegato
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Il virus dell'epatite C (HCV) accresce in modo rilevante il rischio di una forma rara di cancro al fegato localizzata nei dotti biliari: il colangiocarcinoma intraepatico. È quanto emerge da un largo studio condotto allo Houston VA Medical Center su 146.394 pazienti affetti da HCV, comparati con 572.293 adulti sani e seguiti per un periodo di due anni, i cui risultati sono stati pubblicati sull'ultimo numero di Hepatology.
Il cancro al fegato rappresenta nel mondo la terza causa di morte per tumore. Secondo gli scienziati americani, gli individui affetti da HCV avrebbero un rischio maggiore anche di sviluppare un altro tipo di cancro al fegato, denominato carcinoma epatocellulare. Comparando gli individui con HCV con quelli sani, è emerso un rischio di carcinoma epatocellulare 15 volte maggiore nei primi, mentre il rischio di colangiocarcinoma intraepatico è risultato 2,5 volte più alto. Anche il rischio di cancro al pancreas si è dimostrato maggiore del 23%.
Le analisi, aggiustate tenendo conto di altre variabili quali consumo di alcol e infiammazioni pancreatiche, confermano la stretta associazione tra l'infezione da HCV e le due forme di cancro al fegato. «Da un punto di vista clinico - afferma Hashem B. El-Serag, coordinatore dello studio - strategie di intervento precoce, incluso un precoce o più rigoroso screening degli individui HCV-positivi, possono migliorare l'esito sia nel caso di carcinoma epatocellulare sia nel caso di colangiocarcinoma intraepatico».