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News di Alcologia

L'esperienza degli ospedali di Milano: movida con alcol, incidenti e liti.

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Una richiesta d'aiuto al 118 ogni 30 secondi. Effetto movi­da. L'altra faccia della meda­glia. Dopo il divertimento, la sala d'aspetto di un pronto soc­corso. Sabato sera, in sole tre ore, i telefoni della Centrale Operativa del 118 hanno rice­vuto 350 chiamate. Incidenti, liti, malori. Una pressione che ha avuto ricadu­te, a catena, sui pronto soccor­so: sale d'attesa affollate, am­bulanze fuori, in coda.
Quando non bloccate all'accettazione per ore, come è accaduto a mezzanotte al San Paolo e non solo, con quattro mezzi insie­me, fermi in attesa della resti­tuzione della barella. Perché può accadere anche questo, nelle notti della movi­da. Che si esauriscano le barel­le. Con tensione che si somma a tensione. La direzione sanita­ria del San Paolo spiega che «il nostro è uno dei pronto soccor­so più sotto pressione di Mila­no. Abbiamo una media di 200 accessi al giorno. Le barelle? In genere entro un'ora dall'accet­tazione del paziente, la barella viene restituita all'ambulanza. Ne abbiamo recentemente ac­quistate molte proprio per ave­re una scorta. Ma può accadere che in particolari circostanze debbano essere trattenute quel­le delle Croci».
Il picco di chiamate sabato sera è stato registrato tra le 20 e le 23. «Abbastanza normale, prima c'è stato l'acquazzone, poi la movida. Il movimento comincia dopo le 22», spiega­no i soccorritori. Con l'arrivo dell'estate, la cit­tà si svuota e di giorno calano le richiesta di soccorso. Ad ec­cezione che durante le «ondate di calore». Ma la notte diventa la vera emergenza. «La mia ti­pologia di pazienti sono quelli del sabato sera - conferma Osvaldo Chiara, responsabile del Trauma team di Niguarda -. Il picco di incidenti gravi si registra a partire dalle 22 del sa­bato, quando si esce per la sera­ta. E di nuovo tra le 2 e le 6 del mattino successivo, quando si rientra». Incidenti multipli, co­ma etilici, infarti da consumo di sostanze: questi i killer dei giovanissimi. Con altri dati inquietanti, re­gistrati nell'ultimo anno, che vengono riferiti dagli esperti: l'80 per cento degli automobili­sti trasportato dopo incidente al Trauma Center di Niguarda non indossava la cintura di si­curezza, il 70 per cento dei mo­tociclisti vittima di incidente ri­sultava correre ad altissima ve­locità al momento dell'impat­to.