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L'ETSC (European Transport Safety Council) condanna ancora la guida in stato di ebbrezza

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L'ETSC condanna ancora la guida in stato di ebbrezza
L'Italia dimostra di non essere un Paese in grado di combattere i danni provocati dalla guida in stato di ebbrezza.
Zeina Ayache


Ancora una volta parliamo di guida in stato di ebbrezza. Questa volta partiamo dalle parole dell'ETSC (European Transport Safety Council) che arrivano in occasione di un incontro dedicato alla tolleranza zero nei confronti dell'alcol alla guida. "La prima tra le tre principali cause di morte quando si è alla guida è l'alcol. Dobbiamo attivarci per ridurre questo inaccettabile comportamento che porta via con se troppe vite ogni anno" ha dichiarato Antonio Avenoso, direttore esecutivo dell'ETSC. "E' inaccettabile che ogni giorno muoiano 85 persone sulle strade europee. Circa un quarto di questi incidenti fatali vede automobilisti cui capacità di guida sono ridotte dal consumo di alcol - ha dichiarato Siim Kallas, Vice presidente della Commissione Europea responsabile dei trasporti - Si tratta di una situazione davvero preoccupante. Ma se lavoriamo insieme per affrontare il problema e ci concentriamo su regoli migliori e sul cambiare l'atteggiamento degli automobilisti, allora avremo davvero la possibilità di cambiare la situazione attuale e ridurre il numero dei morti sulle strade".


ALCUNI DATI SCONCERTANTI - In occasione di questo evento, l'ETSC ha pubblicato i risultati ottenuti di vari Paesi europei e, dai dati mostrati, è risultato un evidente progresso che ha ridotto di molto il numero di morti sulle strade legati all'abuso di alcol, ma rimane chiaro come le cifre riportate siano ancora troppo elevate. Approssimativamente il 2% dei chilometri percorsi sulle strade europee sono stati percorsi con un tasso alcolemico illegale. Nel 2011, l'11% degli incidenti stradali mortali è stato influenzato dalla guida in stato di ebbrezza e la Commissione Europea ha stimato che il 25% delle morti sulle strade europee è connesso con l'alcol. "Questo significa che, facendo due conti - ha commentato il Professor Richard Allsop, ETSC Board Member - si sarebbero potute evitare ben 6.500 decessi nel 2010 se gli automobilisti coinvolti avessero rispettato i limiti previsti dai vari stati membri".


LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL - C'è da dire però che i Paesi membri dell'Unione Europea hanno dimostrato progressi nel combattere la guida in stato di ebbrezza, infatti il numero di morti in incidenti stradali, legati all'alcol, è diminuito di molto rispetto a quello relativo alle altre morti su strada. Irlanda, Slovacchia, Lituania, Bulgaria e Ungheria sono i cinque Paesi che maggiormente hanno contribuito a ridurre il numero di morti, legati all'alcol, sulle strade (tra il -22% e il -11%). Italia, Cipro, Portogallo e Romania hanno registrato invece un numero di morti in aumento tra il 5 e il 10% tra il 2010 e il 2011.


SOLUZIONI POSSIBILI - Combattere la guida in stato di ebbrezza con il divieto totale dell'alcol, l'impiego massiccio di forze dell'ordine e azioni di informazione sono, secondo l'ETSC, le soluzioni migliori per arginare questa strage. Da parte nostra crediamo che i limiti attualmente previsti dal nostro Paese siano da considerarsi accettabili. Non possiamo sperare in una politica del terrore da parte dei Governi, sono gli automobilisti stessi che dovrebbero imparare a responsabilizzarsi e comprendere davvero quanto sia pericoloso mettersi alla guida con un tasso alcolemico superiore allo 0,5 g/l permesso dalla legge.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)