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L'ex modella distrutta dall'alcol viveva tra i rifiuti per vergogna

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TORINO - Se tra i vigili del fuoco che l'hanno salvata ci fosse stato un cliente abituale di quel locale dove Olga (il nome è di fantasia) si esibiva tutte le sere come ballerina, difficilmente l'avrebbe riconosciuta. Della bellezza che, non più tardi di un anno fa, faceva girare la testa a tanti uomini, oggi non è rimasto nulla. Distrutta dall'alcol e dalla solitudine, sepolta nell'appartamento trasformato in una discarica dove si accumulavano ricordi, avanzi di cibo e escrementi.
Una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire, quella di questa modella poco più che trentenne, arrivata a Torino dalla natìa Ucraina in cerca di soldi di fortuna. Per più di venti giorni è rimasta chiusa in casa, senza possibilità di aprire la porta. Chiusa dall'esterno da un amico che, secondo le prime, frammentarie ricostruzioni, avrebbe così cercato di proteggerla dal demone della bottiglia. Una schiavitù cominciata nella primavera del 2008, quando Olga perse il suo posto di ballerina in un locale notturno di San Paolo. Dalla disoccupazione alla depressione il passo è stato breve. E lei, così bella, così desiderata, non ha trovato soluzione migliore di chiudersi in se stessa. E di affogare le proprie amarezze in fondo a un bicchiere.
A Mirafiori, dove vive in un signorile appartamento di proprietà, "La modella" la conoscono in tanti. Pensionati, per lo più. Quegli stessi anziani con cui lei trascorreva sempre più tempo. Per fare quattro chiacchiere, per cercare quelle galanterie ricordo dei bei tempi dei locali notturni. E, soprattutto, per bere. L'alcol era diventato il suo unico alimento, raccontano in diversi locali della zona. Tanto che non era insolito trovarla accasciata su un tavolino, completamente ubriaca. Il suo fisico di trentenne iniziava poi a mostrare i segni del demone. Sempre più magra, emaciata. Un fantasma.
Poi, venti giorni fa, l'ultimo bicchiere. Olga cade dalle scale, sviene. E questo sarebbe il momento in cui il suo fantomatico amico avrebbe preso la decisione di segregarla in casa. Per il suo bene. «No, non mi ha mai fatto del male» ha detto la ragazza agli agenti che l'hanno liberata e trasportata al Martini dopo che un conoscente, preoccupato dei suoi 20 giorni di oblio, aveva chiamato il 115. Sono stati i vigili del fuoco i primi a entrare nell'appartamento. E lo spettacolo che hanno visto oltre la porta chiusa a chiave è di quelli che non si dimenticano: rifiuti ovunque, avanzi di cibo, escrementi. E in mezzo al ciarpame le foto di quando Olga era bella e desiderata, ballerina di seconda fila di night e modella occasionale per i fotografi. La ragazza era a letto, paralizzata dall'inedia e dalla magrezza innaturale provocata dall'alcolismo. Ossa e pelle itterica. L'ombra della bella slava che faceva girare la testa a tanti.
f.bac.